Montechiarugolo (PR) – Nonostante la partenza tardiva, a causa delle avverse condizioni climatiche che hanno caratterizzato tutto il mese di maggio e l’inizio di giugno, con violenti rovesci su tutta la Pianura Padana e sul Tavoliere delle Puglie, Mutti è riuscita a portare a termine con successo la campagna di lavorazione del pomodoro 2023, trasformando 525.000 tonnellate di materia prima 100% italiana di ottima qualità, garantendo il corretto approvvigionamento dei 100 Paesi in cui l’azienda, leader in Europa, è presente con i suoi prodotti.
Oltre all’aspetto climatico, un altro tema cruciale che ha interessato questa annata è stato quello del prezzo del pomodoro, frutto di una trattativa particolarmente lunga tra le parti che ha visto infine un incremento dei prezzi del 38% nel Nord Italia, passato da 108,5€ a 150€ a tonnellata: due anni fa il prezzo era di 92€. Aumenti che si sono sommati agli elevati costi di produzione complessivi, in particolare delle materie prime utilizzate per gli imballaggi.
“Nonostante un avvio di campagna tardivo, quindi non ideale, in Mutti sapevamo che non avremmo accettato compromessi sulla qualità. Grazie all’impegno di tutti i nostri collaboratori, dagli agricoltori ai tecnici, abbiamo raggiunto un risultato ancora una volta eccellente” ha dichiarato Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti SpA.
“Dobbiamo partire dall’esperienza di quest’anno, però, per fare una riflessione puntuale su quello che deve essere il futuro della filiera del pomodoro. Con gli aumenti dei costi, il rischio è che si verifichino dei disequilibri. Questo non può accadere, ed è pertanto necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità da ogni parte. Come Mutti, pensiamo già al 2024, ai nuovi piani di produzione, alle nuove sfide che intendiamo intraprendere. Per farlo, è prioritario che tutta la filiera continui a essere allineata, rispettosa della programmazione, delle necessità di mercato e pronta alla collaborazione.”
Sono circa 75 i giorni nei quali si concentra la campagna di trasformazione del pomodoro, indicativamente dalla metà di luglio fino alla fine di settembre, arrivando, quest’anno, fino ai primi giorni di ottobre. 75 giorni in cui tutta la materia prima, raccolta nel momento della sua perfetta maturazione, viene conferita a Mutti da parte delle oltre 800 famiglie di agricoltori italiani con i quali collabora, per essere trasformata poi negli stabilimenti di Montechiarugolo (PR), Collecchio (PR) e Oliveto Citra (SA), grazie al prezioso contributo degli oltre 1200 collaboratori stagionali assunti proprio in occasione della campagna.
“Il contesto in cui è partita la campagna di trasformazione del pomodoro, quest’anno, era particolarmente complesso. Condizioni climatiche come quelle che hanno caratterizzato la primavera 2023, con gli eventi meteorologici che hanno colpito l’Emilia-Romagna e la Puglia, hanno avuto un impatto significativo sulla pianificazione dell’attività produttiva” ha commentato Massimo Perboni, direttore del Servizio Agricolo di Mutti SpA. “Tuttavia, Mutti ha saputo interpretare ottimamente la campagna, scegliendo di supportare attivamente la parte agricola e impegnarsi per riprogrammare le attività. Una decisione che ci ha premiati con un risultato qualitativo eccellente, ancora una volta”.