ROMA – Un kg di pasta a 2,08 euro e all’agricoltore vanno 35 centesimi di euro, con un aumento dal campo alla tavola del 494 per cento.
Vi sembra normale? A noi (ovviamente) no. E neanche alla Cia Agricoltori Italiani che giovedì 26 ottobre, scende in piazza a Roma (Piazza Santi Apostoli – ore 9.30), per una mobilitazione nazionale, che vuole sottolineare proprio come i prezzi siano sempre più alle stelle, e gli agricoltori sempre più poveri.
Insomma, dal campo alla tavola i conti non tornano. Aumenti ben oltre il 100% tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali del supermercato.
Una variazione che riguarda tutte le filiere.
La tabella della Cia prende a riferimento il periodo agosto-settembre 2023: per un kg di pomodori 1,13 all’agricoltore e 3,73 euro il prezzo finale, aumento del +230%.
Mele al 386%, da 0,5 euro a 2,43 euro; pere da 1,64 a 3,55 euro al kg, per un + 116%. Aumento del 246% anche per il latte: all’allevatore vanno 0,52 euro mentre il consumatore per comprare quel latte spende 1,80 euro.
“Rimettere al centro l’impresa agricola e il suo reddito è l’obiettivo della mobilitazione generale – spiega il presidente Cia Agricoltori Italiani, Cristiano Fini – per tutelare il futuro dei produttori di fronte alle grandi emergenze e alle sfide globali che toccano il settore primario e il Paese intero”.
Crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di suolo, ambiente e fake news i temi chiave che Cia porterà in piazza nell’interesse della salute pubblica, dei territori, della sovranità alimentare e del Paese.