ROMA – Bene la comunità scientifica riunita oggi a Toledo sul tema ‘consumi moderati’; male, e preoccupazione, per i fondi promozione orizzontale (176 milioni di euro) per vino e carni rosse, che sono a rischio.
Unione italiana vini (Uiv) esprime apprezzamento in merito a quanto emerso oggi nella città spagnola nel corso della giornata conclusiva del congresso scientifico “Lifestyle, diet, wine & health”. “Guardiamo con estremo interesse alla dichiarazione conclusiva “Lifestyle matters” – ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – e alla comunità scientifica che ha discusso ed evidenziato l’importanza del consumo enologico moderato nell’ambito di uno stile di vita equilibrato e sano. Si tratta – ha concluso – di una posizione purtroppo non recepita in ambito comunitario, dove tornano ad addensarsi nubi che vogliono il vino fortemente penalizzato nell’ambito dei prossimi programmi di promozione”.
Un primo allarme, rilevato da Uiv, è legato a vino e carni rosse, che tornano nel mirino della Commissione europea nel bando relativo alla Promozione orizzontale dei prodotti agricoli europei, per un valore complessivo di oltre 176 milioni di euro.
Il testo proposto dalla Dg Agri, al voto degli Stati membri il prossimo 25 ottobre, inserisce tra i criteri di premialità la compatibilità con documenti unionali, come il Farm to Fork e soprattutto il Beating Cancer plan (BECA), il discusso piano anticancro sottoscritto tra le polemiche 18 mesi fa. Un ritorno al passato – secondo Unione italiana vini –, in quanto la proposta di escludere di fatto il vino dalle graduatorie era stata approvata 2 anni fa, anche a causa del silenzio-assenso proprio dell’Italia. Uiv ritiene non si possa pregiudicare al vino – un comparto da 8 miliardi di euro l’anno di export – una chance promozionale importante come quella al voto e confida in una netta opposizione dell’Italia, come avvenuto con successo lo scorso anno. Una volta di più sta passando il concetto del vino come prodotto dannoso a prescindere dalle modalità di consumo, proprio il contrario di quanto stabilito oggi a Toledo.
La dichiarazione, che è stata sottoscritta da circa 30 scienziati presenti al congresso, riporta in particolare che “una dieta equilibrata come quella dello stile di vita mediterraneo, che include la moderazione in tutti gli aspetti della vita compreso il consumo di vino, è riconosciuta come un contributo positivo a uno stile di vita sostenibile e sano”.