ROMA – Affrontare seriamente, una volta per tutte, e con un preciso piano pluriennale di azioni, il problema degli squilibri ambientali e dei danni causati dal proliferare fuori controllo della fauna selvatica. È uno dei punti della piattaforma di protesta e di proposte che, giovedì 26 ottobre, sarà al centro della grande manifestazione nazionale organizzata da CIA Agricoltori Italiani a Roma. All’appuntamento in Piazza Santi Apostoli, a partire dalle ore 9.30, ci saranno anche gli agricoltori pugliesi. Arriveranno con i pullman organizzati da Bari e Bat, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto.
“É necessario ripristinare una situazione di equilibrio ambientale che da molti anni non c’è più”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori italiani. “Storni, pappagallini verdi, lupi, cinghiali: diverse specie della fauna selvatica sono cresciute numericamente a dismisura. I cinghiali, soprattutto, distruggono tutto ciò che incontrano sul proprio cammino. Sono voraci, divorano interi campi di legumi, rovinano i campi di grano, prendono d’assalto i frutteti. Il problema è enorme. Le specie selvatiche che hanno alterato la situazione di equilibrio preesistente sono molte. Risolvere il problema non è semplice, ma bisogna iniziare ad affrontarlo seriamente, con determinazione, perché i danni sono davvero ingenti e, nel caso dei cinghiali, stiamo pagando anche un tributo altissimo in termini di vite umane, a causa degli incidenti automobilistici causati da questi animali fuori controllo che attraversano anche strade ad alta percorrenza”.
Nell’ultimo anno, il numero dei cinghiali in Puglia è triplicato. Di conseguenza, sono aumentati gli episodi di danneggiamento alle colture, senza contare i pericoli per le persone e i rischi di propagazione della peste suina. Urge ottenere dal Governo la modifica della legge 157 del 1992. Occorre un quadro normativo nazionale che tenga conto delle dimensioni attuali del fenomeno cinghiali, con un numero di esemplari capace di moltiplicarsi ogni anno in modo esponenziale. Una soluzione potrebbe essere il cosiddetto “selecontrollo”, oltre ovviamente alla caccia primaria. Bisogna individuare linee di gestione per il monitoraggio.
In alcune aree della Puglia, anche la presenza del lupo è diventata difficilmente sostenibile soprattutto per gli allevatori. Gli attacchi si sono intensificati negli ultimi anni. I danni provocati dagli attacchi di lupi, ungulati ma anche storni possono arrivare a mettere in ginocchio un’azienda. Servono regole certe, un risarcimento danni che deve essere congruo e immediato.
“A Roma ci saranno agricoltori da tutta la Puglia”, annuncia Sicolo. “Vogliamo ottenere azioni immediate. Aziende agricole, imprese zootecniche, agriturismi, ogni singolo settore del comparto primario in questi anni ha lavorato duramente, ha continuato a garantire produzioni essenziali per tutto il Paese anche nei mesi più drammatici della pandemia, si è sacrificato di fronte agli squilibri creati dalla guerra in Ucraina, è andato avanti indebitandosi per affrontare i costi di produzione e le conseguenze dei cambiamenti climatici. Siamo sicuri di avere diritto a essere finalmente ascoltati, gli agricoltori meritano di essere sostenuti da una politica che deve tornare attenta alle esigenze e alla dignità delle nostre aziende agricole”, ha concluso Sicolo.