ROMA – La produzione europea di uova nel 2022 si attesta intorno ai 6,18 milioni di tonnellate, in flessione del 4,1% rispetto al 2021.
Il principale Paese produttore resta la Francia con una quota del 14% e una produzione tendenzialmente in crescita considerato l’incremento del 12% delle galline ovaiole allevate nell’ultimo anno. Seguono Germania, Spagna, Italia, Olanda e Polonia.
Situazione produttiva in Italia
Nei primi otto mesi del 2023, nei circa 2.800 allevamenti professionali di galline ovaiole, sono presenti oltre 41,5 milioni di capi, di cui circa 37 milioni in fase di deposizione. La modalità di allevamento più diffusa è quella “a terra” che interessa il 54% dei capi totali; il 36% dei capi è invece allevato in gabbie arricchite e solo il 10% vive all’aperto. La produzione nazionale, dopo la leggera flessione nel 2022 (-0,6% vs 2021), è attesa in leggero recupero nel 2023 (+0,6%).
Andamento dei prezzi
Nel 2023 i prezzi delle uova hanno continuato a registrare un’evidente crescita consolidando la rivalutazione dei listini iniziata ad agosto 2021 e protrattasi per tutto il 2022 in risposta all’ingente incremento dei costi di produzione e favoriti da una domanda vivace.
Commercio estero
Nel 2022, il saldo della bilancia commerciale delle uova registra un peggioramento con un deficit di quasi 98 milioni di euro su cui pesa soprattutto l’aumento delle importazioni, che nel 2022 sono più che raddoppiate sia per le uova in guscio che per quelle sgusciate. Migliora la situazione del saldo nel primo semestre 2023, con un deficit di appena 500 mila euro dovuto all’aumento delle esportazioni di uova in guscio (+132% il valore, +57% i volumi rispetto al primo semestre 2022).
Acquisti domestici
Tra tutti gli alimenti proteici, le uova sono il prodotto che nei primi nove mesi 2023 ha mostrato la crescita maggiore degli acquisti in volume rispetto all’anno precedente (+3,5%). Insieme alle carni, le uova sono il prodotto per il quale i consumi hanno registrato il più importante incremento rispetto al periodo pre-pandemia +5,3% rispetto agli analoghi del 2019.
Prospettive
Sul piano produttivo, a livello europeo, gli esperti prevedono un incremento per il 2023 nell’ordine dell’1,2% a cui contribuiranno soprattutto Francia e Spagna. Per l’Italia le attese sono di un +0,6% su base annua che segna un graduale ritorno ai livelli pre-influenza aviaria, dopo la flessione del 2022 (-0,6% vs 2021). Il mercato si presenta con un buon livello della domanda interna e una robusta ripresa della domanda industriale, quindi, malgrado sia nulla la componente estera è previsto un consolidamento dei prezzi sugli attuali livelli.