VERONA – Tappa pugliese per Fieragricola, in vista della 116ª edizione della manifestazione internazionale in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024, con l’obiettivo di presentare le novità della rassegna nell’ambito della meccanica, delle tecnologie per la zootecnia, le energie rinnovabili, la sostenibilità, ma anche per illustrare le innovazioni nelle colture specializzate (vigneto, frutteto, olivicoltura) che rappresentano i pilastri portanti dell’evento.
Dopo Sicilia e Sardegna, il Road Show di Fieragricola ha fatto tappa alla Fiera dell’Agricoltura a Sammichele di Bari (27-29 ottobre), dialogando con i rappresentanti territoriali nei settori più rappresentativi dell’agricoltura pugliese, caratterizzata da produzioni estensive con il Tavoliere che costituisce una delle aree più vocate in Italia per la produzione di grano, ma anche da un’elevata qualità, testimoniata da 26 produzioni a indicazione geografiche nel cibo (13 Dop, 9 Igp, 4 Stg, pari al 7,3% del paniere nazionale di produzioni tipiche) e da 38 vini Dop e Igp, che proiettano la regione al quinto posto in Italia per prodotti certificati.
«Fieragricola ha voluto presentare direttamente ai produttori pugliesi le potenzialità che una manifestazione come quella di Verona può rappresentare per le filiere agroalimentari del territorio – dichiara Raul Barbieri, direttore commerciale Veronafiere – sia in termini di mezzi, tecnologie, start up e tecnologie verticali su diversi settori agricoli specializzati sia in chiave di opportunità per declinare nuove forme di aggregazione e di collaborazioni fra le diverse catene di approvvigionamento, sostenendo così una maggiore valorizzazione del prodotto agricolo e alimentare in Italia e all’estero».
Le sfide del comparto agricolo pugliese non si limitano alla valorizzazione del prodotto, come è emerso dall’incontro organizzato da Fieragricola di Verona alla Fiera dell’Agricoltura a Sammichele di Bari. La crescita tecnologica delle imprese agricole e delle realtà cooperative possono sostenere la redditività e fronteggiare gli aspetti legati alla difficoltà di manodopera attraverso robotica e meccanizzazione 4.0, in particolare nei settori dell’ortofrutta e della viticoltura, al contrasto a determinate fitopatologie («Quest’anno la produzione di vino è inferiore del 40% rispetto al 2022 a causa della diffusione della peronospora e le cantine hanno ancora una parte di prodotto in giacenza», ha specificato Donato Giuliani), ma anche nelle aree dell’irrigazione razionale attraverso soluzioni a goccia, micro-jet o fert-irrigazione (che saranno presenti in Fieragricola a Verona) o del packaging green.
«Fieragricola sarà un’opportunità anche per una crescita del sistema agricolo pugliese anche sul piano culturale e organizzativo, alla luce del ruolo della cooperazione e dell’aggregazione per sviluppare soluzioni più dinamiche lungo la filiera, dalla produzione in campo alla commercializzazione e all’export», ha riconosciuto Donato Fanelli, coordinatore dell’Interprofessione Uva da tavola al Ministero dell’Agricoltura, presente alla tappa pugliese del Road Show.
Non mancano, in ogni caso, settori in salute e che, in proiezione, si attendono una crescita nell’anno in corso. È il caso della Dop della Mozzarella di Bufala di Gioia del Colle, prevalentemente orientata alla distribuzione italiana, ma che ora – come ha specificato la presidente del Consorzio, Claudia Palazzo, punta all’export.
Ed è il caso anche dell’olivicoltura pugliese, che vive «un futuro pieno di attesa», come ha anticipato Tommaso Loiudice, presidente nazionale di Unapol. «Grazie a piogge primaverili che hanno aiutato le piante nel periodo di fioritura e allegagione e al ricorso alle irrigazioni nel periodo estivo dove abbiamo registrato temperature in alcuni casi al di sopra della media, ci aspettiamo una buona resa in fase di raccolta – ha preconizzato Loiudice -, tanto che quest’anno in Puglia ci attendiamo il maggior carico olivicolo a livello europeo e dell’area mediterranea. E con ogni probabilità questo è l’anno in cui, anche a livello economico, riusciremo a dare la giusta dignità al nostro extravergine di qualità».