ROMA – “L’Indagine sui consumi alimentari del CREA consente, da 40 anni, di ottenere informazioni utili per supportare interventi nazionali di politica agro-alimentare e nutrizionale volti ad assicurare cibo sano, di alta qualità e a un prezzo accessibile per il consumatore finale, mantenendo al contempo un elevato livello di sostenibilità ambientale.
Si tratta di dati unici a livello nazionale, che puntiamo a rilevare ad intervalli più brevi, rispetto alla cadenza attuale, per poter registrare più efficacemente i mutamenti nel comportamento alimentare di una società che evolve assai più rapidamente di qualche decennio fa”. Così il Prof. Mario Pezzotti, Commissario Straordinario del CREA in apertura della VI edizione della Giornata della Nutrizione, organizzata oggi dal centro di Alimenti e Nutrizione, Nutrinformarsi: comprendere i consumi alimentari degli italiani.
Perché un’indagine sui consumi. Il CREA, con il suo centro di ricerca Alimenti e Nutrizione realizza da 40 anni, con cadenza decennale, indagini nazionali sui consumi alimentari che consentono di quantificare il consumo giornaliero di tutti gli alimenti e le bevande assunte dal singolo individuo. Si tratta di dati unici nel panorama italiano comprendono anche analisi delle caratteristiche nutrizionali (apporto di energia e macro e micronutrienti, l’identificazione delle principali fonti di nutrienti, assunzione di sostanze bioattive e funzionali) e del rapporto tra alimentazione e salute, stile di vita, (inclusi fattori socioeconomici e motivazioni delle scelte alimentari). Tali dati consentono la stima degli impatti ambientali della dieta (emissione dei gas ad effetto serra, consumo di suolo e acqua) e del rischio di assunzione di sostanze indesiderate (contaminanti, residui di pesticidi, additivi). I dati elaborati vengono utilizzati per la formulazione delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana e dei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la Popolazione Italiana (LARN).
IV SCAI – Studio sui Consumi Alimentari in Italia 2017-2020. Utilizza le metodiche armonizzate raccomandate dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), per ottenere dati di consumo alimentare dettagliati e confrontabili a livello europeo – con l’unità campionaria rappresentata dal singolo individuo, stratificata per genere, età e aree geografiche. L’Indagine su base annuale (29% giorni festivi e 71% giorni feriali, distribuiti proporzionalmente per le 4 stagioni), ha previsto la registrazione dei consumi (alimenti e bevande, integratori alimentari/medicine fonti di nutrienti) e delle porzioni (tipo di pasto, orario e luogo del consumo) di due giornate non consecutive. Lo studio è stato condotto su un campione di 1969 individui di età compresa tra 0 e 74 anni, rappresentativo per genere e per ripartizione geografica.
I dati sono stati già pubblicati nel “Comprehensive European Food Consumption Database”, fonte europea dei dati di consumo, sviluppata dall’EFSA, e saranno inseriti anche nel Global Individual Food consumption data Tool (GIFT) della FAO e nel Global Dietary Data (GDD) dell’OMS.
“È emerso – ha commentato Emanuele Marconi, Direttore del CREA Alimenti e Nutrizione – che alcuni alimenti continuano ad essere consumati troppo poco: frutta, verdura e legumi, veri e propri ‘sorvegliati speciali’ che i ricercatori devono monitorare nel tempo. In particolare, la quantità media di frutta consumata ogni giorno è 166 g/die, di verdura è 147 g/die e di legumi è 9 g/die, inferiore rispetto ai dati rilevati nell’indagine precedente INRAN SCAI 2005-2006. L’apporto energetico medio della popolazione dai 3 ai 74 anni è di 1933 kcal/die derivanti per il 15% da proteine (5% di origine vegetale e 10% di origine animale), per il 42% da carboidrati e per il 34% dai grassi. Ne consegue – conclude – che l’aderenza alle nostre Linee Guida resta ancora un obiettivo da raggiungere”.
È possibile consultare la sintesi dei risultati al sito: https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/iv-scai-studio-sui-consumi-alimentari-in-italia