MODENA – A Treviso, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e il Consorzio Tutela Prosecco Doc si sono incontrati per una giornata dedicata al confronto e alla condivisione delle esperienze in atto. Presenti i Consiglieri dei reciproci Consigli d’amministrazione guidati dal Presidente Stefano Zanette e dal Direttore Luca Giavi per il Consorzio Prosecco DOC e dalla Presidente Mariangela Grosoli e dal Direttore Federico Desimoni per il Consorzio Aceto Balsamico di Modena.
I due Consorzi, leader nei rispettivi settori, sono accomunati tanto dalla spiccata propensione all’export e dalla costante crescita della reputazione dei loro prodotti quanto dalla complessità degli scenari commerciali e dalla rilevanza dei fenomeni della contraffazione, delle imitazioni e delle evocazioni a livello nazionale e internazionale.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP con la sua produzione annua di oltre 90 milioni di litri e 200 milioni di bottiglie e una percentuale di export superiore al 90%, insieme al Prosecco DOP, con la produzione di oltre 630 milioni di bottiglie e una percentuale di export dell’80%, rappresentano infatti i due prodotti ambasciatori delle DOP e IGP italiane.
L’incontro, dedicato all’aggiornamento e alla formazione, è stata l’occasione per condividere e approfondire in modo sistemico e prospettico alcuni aspetti strategici e centrali dell’azione dei due Consorzi di Tutela: governance, gestione della filiera, comunicazione, promozione, valorizzazione, tutela e politiche sostenibilità, vigilanza e tutela legale.
Sono emersi possibili scenari di collaborazione e di scambio futuro in ottica del consolidamento del ruolo del consorzio, del rafforzamento delle loro prerogative e di una maggiore efficacia ed efficienza della loro azione. C’è stato spazio anche per la condivisione di strategie di tutela internazionale anche alla luce delle novità che il nuovo regolamento comunitario delle DOP e IGP apporterà nel sistema così come per l’apertura di nuovi scenari sul mondo della sostenibilità come strumento strategico dei Consorzi e delle filiere.
La soddisfazione condivisa da tutti i partecipanti indica una direzione chiara: in questo mondo sempre più complesso e fluttuante, la chiusura e l’individualismo non pagano, sono strumenti inadeguati soprattutto per queste realtà così saldamente radicate nei propri territori di riferimento. Lo scambio, la condivisione, la formazione continua e l’azione comune sono, e saranno sempre più, i presupposti necessari che permetteranno a questi prodotti e a tutte le altre DOP e IGP italiane di rimanere al passo con i tempi e di adottare quelle innovazioni necessarie per continuare a crescere e a creare benessere economico e sociale.