ROMA – “Rafforzare il ruolo degli agricoltori quali attori chiave per garantire la sicurezza alimentare e la salubrità delle produzioni, nonché per tutelare la biodiversità e per assicurare una gestione sempre più sostenibile dell’ambiente, è un prerequisito fondamentale per orientare tutte le politiche comunitarie e nazionali a sostegno delle aree rurali, che coprono oltre l’80% del territorio UE e sono abitate da circa 137 milioni di persone”.
Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista esprimendo grande soddisfazione per il documento “Un nuovo ruolo degli agricoltori per aree rurali vitali e sostenibili”, presentato dalla delegazione italiana e discusso durante i lavori del Consiglio agricoltura e pesca dell’UE.
“Nel documento, che ha ricevuto il sostegno di numerose delegazioni comunitarie, tra le quali la Francia e la Grecia, si fa esplicito riferimento alla sempre più avvertita necessità di mettere in campo ogni possibile azione per tutelare concretamente la biodiversità, continuando contestualmente a lavorare per fare in modo che le tre anime della sostenibilità, ovvero quella economica, ambientale e sociale, marcino di pari passo”, prosegue il presidente, ringraziando il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida per aver richiamato questi temi anche in ambito comunitario.
“Tutto ciò, come evidenziato anche dal Ministro, equivale a riconoscere il ruolo dell’agricoltore come regolatore della biodiversità, ma anche e soprattutto, come ripetutamente richiesto dalla Copagri e come si appresta a fare il nostro parlamento, quale custode dell’ambiente e del territorio”, aggiunge Battista, ad avviso del quale “si tratta di un passaggio fondamentale per dare maggiore risalto alle sue funzioni in termini di salvaguardia ambientale ed ecosistemica, ma anche in relazione alla protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, dallo spopolamento e dall’abbandono, obiettivi legati a doppio filo all’efficientamento della rete infrastrutturale, fisica e digitale, a disposizione delle imprese e dei cittadini delle zone rurali”.
“Strettamente connesso al ruolo dell’agricoltore quale bioregolatore e custode dell’ambiente e del territorio c’è poi la questione, sempre più avvertita, dei danni causati al settore primario dalla fauna selvatica, quali i cinghiali e soprattutto i lupi, la cui attività di predazione viene esplicitamente richiamata nel documento, laddove si sottolinea la positiva e condivisibile necessità di mettere mano alla cosiddetta ‘Direttiva Habitat’, valutando una possibile revisione e un aggiornamento dello stato di protezione dei lupi”, conclude il presidente della Copagri.