ROMA – “Ancora una volta gli sforzi di mediazione degli eurodeputati PD , in particolare dei colleghi Patrizia Toia e Achille Variati, hanno fatto sì che la posizione del Parlamento Ue dia una risposta concreta alla necessità di riduzione dei rifiuti, senza però mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro in filiere produttive chiave per il nostro paese, da quella della carta all’agroalimentare, e tutelando i nostri consumatori che potranno continuare a contare sugli elevatissimi standard di igiene e qualità che caratterizzano il nostro sistema alimentare.” Così Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, commenta la votazione di oggi sul nuovo regolamento imballaggi, approvata con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astenuti, su cui i negoziati con Consiglio e Commissione Ue potrebbero partire nei prossimi mesi.
“Possiamo finalmente dire addio alle confezioni monouso di sapone, ai sovra-imballaggi classici dei tubetti di dentifricio o ai celofan sulle valigie in aeroporto – spiega l’eurodeputato dem -, ma chiediamo un approccio più realistico per quanto riguarda gli obiettivi di riuso degli imballaggi alimentari. Abbiamo infatti inserito una deroga per tutti quei paesi che, come l’Italia, negli ultimi anni hanno investito in un sistema di riciclo ad alta qualità, tra i più efficienti a livello europeo: chi raggiungerà l’85% di quota di riciclo degli imballaggi interessati sarà infatti esentato dall’obbligo di riuso.”
“Non solo – prosegue De Castro – comparti chiave del nostro settore agro-alimentare vengono esclusi da questo regolamento, limitando al massimo il rischio di maggiori sprechi alimentari: a partire dalle le indicazioni geografiche fino all’ortofrutta e al florovivaismo, dai vini alle bevande alcoliche, fino alle bioplastiche e ai contenitori in carta del settore della ristorazione.”
“La palla ora passa al Consiglio dei ministri Ue per l’ambiente – conclude l’europarlamentare PD – dove ci auguriamo che il governo italiano possa ottenere risultati altrettanto soddisfacenti, nell’interesse dei nostri produttori, lavoratori e consumatori”.