CHIOGGIA (VE) – Continua la campagna triennale di comunicazione e promozione della frutta e della verdura DOP e IGP, intitolata “L’Europa firma i prodotti dei suoi territori”. Il principe rosso è il nome con cui viene identificato il radicchio di Chioggia, che gode del riconoscimento IGP dal 2008 con le sue due diverse tipologie: “tardivo”, con raccolta dal 1° settembre al 31 marzo e “precoce”, con raccolta dal 1° aprile al 15 luglio.
Già Plinio il Vecchio narrava di orti lussureggianti nei nostri litorali, così come risale a tempi lontani l’uso alimentare e terapeutico delle cicorie.
Nei primi decenni del 1900 il radicchio di Chioggia assume la sua forma caratteristica grazie all’intelligente e lungimirante lavoro degli ortolani locali, che, attraverso una paziente selezione massale dei cespi di forma più raccolta con foglie centrali embricate, ottennero il radicchio variegato di Chioggia prima, quindi, selezionando piante con screziature rosse sempre più diffuse ed estese, sono arrivati attorno agli anni cinquanta a quel radicchio a palla rossa che oggi porta il nome di Chioggia in tutto il mondo.
Il Radicchio di Chioggia Igp è caratterizzato dal cespo tondeggiante e compatto, con foglie di colore rosso più o meno intenso con nervature centrali e secondarie bianche, il sapore gradevolmente amarognolo e per via della consistenza croccante. In questo periodo dell’anno si parla di Radicchio di Chioggia « tardivo », infatti considerando quanto afferma il disciplinare IGP la sua produzione viene distinta in due categorie : “precoce”, con raccolta dal 1° aprile al 15 luglio, e “tardivo”, con raccolta dal 1° settembre al 31 marzo.
L’area di produzione del Radicchio di Chioggia IGP abbraccia dieci comuni che ricadono in tre differenti province: Padova, Venezia e Rovigo unite dallo stesso paesaggio. Le caratteristiche che lo rendono inimitabile derivano dagli aspetti pedoclimatici e minerali del territorio. Il Radicchio di Chioggia viene coltivato in determinati orti che hanno origine dalle rocce arenarie che i grandi fiumi come il Po, l’Adige e il Brenta hanno portato dalle Alpi fino all’Adriatico.
Si tratta, quindi, di terreni con una forte presenza di minerali ai quali si aggiunge la salinità apportata dalle brezze marine. Il Chioggia Igp è infatti il più sapido tra i radicchi italiani e tra quelli che
richiedono il minor numero di interventi con prodotti chimici, in quanto è sempre la natura a prendersi cura di tale ortaggio.
Il Radicchio di Chioggia IGP si consuma soprattutto crudo, da solo o in insalate miste. Tuttavia, grazie al suo caratteristico sapore gradevolmente amarognolo, si presta ottimamente alla preparazione di diversi piatti come i tipici risotti veneti, le “lasagne pasticciate”, gli involtini con pancetta e i contorni grigliati.
La ricetta del cocktail realizzato con il Radicchio di Chioggia IGP porta la firma di Riccardo De Bei, barman originario di Chioggia, formatosi presso l’Associazione Italiana Barmen e Sostenitori (AIBES) a Milano, ha consolidato le sue competenze nel mondo della mixology. Attualmente, lavora presso M4cento restaurant bistrot di Chioggia, ma la sua esperienza nel mondo del bartending lo ha portato a condividere la sua conoscenza presso la Bartender School MB di Chioggia, contribuendo all’educazione di futuri professionisti del bartending. Prima di unirsi a M4cento, ha acquisito esperienza lavorando in vari locali a Chioggia, tra cui l’Officina Alcolica, locale di riferimento della zona.