ROMA – Più importazioni, meno esportazioni. Questo è il bilancio dei primi nove mesi del 2023 secondo i dati diffusi oggi da Anacer.
Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, farine proteiche e semi oleosi nei primi 9 mesi del 2023 sono aumentate nelle quantità di 992.000 tonnellate (+6,2%) e nei valori di 239,5 milioni di euro (+3,4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incremento quantitativo si deve in particolare agli arrivi dall’estero di frumento, sia grano
tenero (+465.000 t), sia grano duro (+1.054.000 t); risultano invece diminuire le importazioni di mais (-377.000 t), orzo (-17.900 t) ed altri cereali minori (-73.000 t).
Complessivamente il valore delle importazioni dei cereali in granella aumenta di 194 milioni
di euro rispetto all’anno precedente, passando da 3.498 a 3.693 milioni di euro (+5,5%).
Le importazioni di riso risultano in calo di 77.000 t, considerato nel complesso tra risone, riso lavorato e semigreggio.
Per quanto riguarda le farine proteiche e vegetali, l’incremento delle quantità importate è
pari a +3,4% (+61.600 t), mentre per i semi e frutti oleosi l’aumento è di 21.000 t (+1%): il corrispondente valore di farine e semi diminuisce di 62,4 milioni di euro rispetto al 2022.
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi nove mesi del 2023
sono diminuite nelle quantità di 343.000 t (-9,3%) ed aumentate nei valori di 154 milioni di
euro (+3,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022.
Risultano diminuire le quantità esportate di cereali in granella (-175.000 t, imputabili
soprattutto al grano duro), dei prodotti trasformati/sostitutivi (-109.000 t) e della pasta
alimentare (-67.500 t). Aumentano le esportazioni di semola di grano duro (+8%), mentre
si confermano sostanzialmente ai livelli dello scorso anno le quantità vendute all’estero di
farina di grano tenero, riso e mangimi a base di cereali pur registrando un incremento
nei corrispondenti valori rispetto al 2022.
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi nove
mesi del 2023 un esborso di valuta pari a 7.245,5 milioni di euro (7.006,0 nel 2022) ed introiti per 4.369,5 milioni di euro (4.215,5 nel 2022). Pertanto, il saldo valutario netto è pari a -2.876,0 milioni di Euro, contro -2.790,5 milioni di euro nel 2022.