BARI – Si è svolta a Bari la Festa nazionale per i Migranti dell’Agroalimentare con studiosi e centinaia di lavoratrici e lavoratori stranieri impiegati nelle filiere agricole e ambientali. L’iniziativa, organizzata dalla Fai-Cisl in vista della Giornata Internazionale del Migrante che ricorre il 18 dicembre, è stata l’occasione per presentare il Progetto “Salsa Bakhita – Coltiviamo dignità”, realizzato con la Caritas di Cerignola Ascoli-Satriano e la Cooperativa “Pietra di Scarto”.
“Una passata di pomodoro che testimonia la possibilità di costruire filiere legali ed elevare la catena del valore per lavoratori e produttori”, ha detto Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, che poi ha denunciato: “Il sindacato non può debellare da solo lo sfruttamento e il dumping sociale, bisogna che la politica faccia la sua parte, ad esempio mettendo fine al caporalato di Stato che riscontriamo in tante realtà, dove molti migranti che chiedono solo di lavorare si ritrovano appesi a fogli di via, domande inevase, regolarizzazioni avviate nel 2020 e tutt’ora sospese nel limbo della nostra burocrazia, per non parlare del click day, una pratica da superare perché oltre a confermarci l’insufficienza della manodopera quotata a tavolino nega i diritti di tanti lavoratori e imprenditori ad accedere a possibili assunzioni”.
Insieme a vari rappresentanti delle istituzioni sono intervenuti Vincenzo Cinquepalmi, Segretario generale Fai-Cisl Bari, Salvatore Castrignanò della Segreteria regionale Cisl, Donato Di Lella, Segretario generale Fai-Cisl Foggia, Noubail Najat, mediatrice culturale della Caritas, Pietro Fragasso, Presidente della Cooperativa “Pietra di Scarto”, Rando Devole della Fai-Cisl, Claudio Paravati, direttore di Confronti, Maurizio Ambrosini, docente all’Università Statale di Milano, Paolo Naso, docente alla Sapienza Università di Roma e Andrea Cuccello, Segretario nazionale della Cisl. Nel pomeriggio, l’iniziativa si sposta in Piazza dell’Odegitria, con gli interventi di Onofrio Rota e Mohamed Saady, Segretario nazionale Fai-Cisl, le testimonianze di lavoratrici e lavoratori immigrati, e a seguire musica e danze dal mondo.
Durante la mattinata la Fai nazionale ha anche omaggiato, al cimitero monumentale di Bari, la giovane nigeriana Hope, morta in un incendio a Borgo Mezzanone tre anni fa, ed ha ricordato Ibrahim Mohammed Nasamu, bracciante deceduto a maggio nel ghetto di Borgo Tre Titoli, sempre nel foggiano, dopo 33 anni di lavoro in Italia: “Ricordarli – ha detto Rota – è un modo per continuare le nostre battaglie affinché non ci siano più sfruttati che producono il Made in Italy agroalimentare ma rimangono condannati ai margini della società”.