ROMA – L’analisi del XXI Rapporto Ismea-Qualivita sull’impatto economici territoriale delle filiere del cibo e del vino Dop Igp nel 2022 mostra, per il secondo anno consecutivo, una crescita del valore per 18 regioni su 20. Tra le 107 province italiane, 84 hanno incrementato il valore delle loro produzioni a marchio comunitario e per 40 di queste la crescita viaggia a due cifre.
La quattro regioni del Nord-Est, capitanate da Veneto ed Emilia Romagna, con 11 miliardi valgono da sole il 55% del comparto, con una crescita di quasi il +6% sul 2021. In termini relativi è però il Nord-Ovest (4,3 miliardi) a mostrare l’incremento maggiore (+ 12%), trainato da Piemonte e Lombardia. Le regioni del Centro (1,8 miliardi) guidate dalla Toscana avanzano del +4%, mentre l’area Sud e Isole (3 miliardi) registra un +3%, sintesi della dinamica positiva di Campania, Sardegna e Abruzzo e della flessione della Puglia (-16%).
Fra le prime venti province per valore, 13 appartengono al Nord-est e tutte, tranne quella di Siena (-1,4%) presentano valori superiori al 2021. Al top per aumenti di fatturato in termini assoluti troviamo Brescia, Treviso, Parma, Cuneo e Mantova; mentre in termini relativi guidano la classifica Piacenza, Udine, Napoli e Pordenone.