PALERMO – Scardino (presidente Cia Sicilia) scrive all’assessore all’Agricoltura Sammartino: “chiediamo l’inserimento nella finanziaria regionale di una dotazione adeguata per far sopravvivere le aziende vitivinicole che hanno subito danni a causa degli eventi climatici e della peronospora”.
“E’ necessario che le istituzioni, la politica, la burocrazia, i corpi intermedi e le rappresentanze agricole lavorino assieme per garantire il reddito delle imprese agricole, attraverso la sburocratizzazione dei bandi, la semplificazione delle procedure, il miglioramento della capacità di spesa”.
“L’inserimento nella finanziaria regionale di una dotazione adeguata per far sopravvivere le aziende vitivinicole che hanno subito danni a causa degli eventi climatici e della peronospora, la riqualificazione della pubblica amministrazione che sia più performante, in grado di interpretare i bisogni delle imprese agricole, che sia più reattiva nella fase di istruttoria e liquidazione delle istanze degli agricoltori, il miglioramento della capacità di spesa anche in termini qualitativi evitando ad ogni costo il disimpegno di risorse, l’adozione di politiche di sviluppo e di marketing per valorizzare le eccellenze della filiera olivicola ed ortofrutticola”. In sintesi, sono queste alcune richieste fatte tramite una lettera che il presidente della CIA Sicilia, Graziano Scardino, ha inviato all’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino.
“Il settore primario della nostra regione nel corso dell’anno 2023 – evidenzia Scardino – ha risentito molto degli eventi climatici, anche estremi, in un quadro climatologico che genera molta preoccupazione tra gli agricoltori e gli allevatori. Il cambiamento climatico è ormai una realtà consolidata con cui dobbiamo misurarci e occorre mettere in piedi politiche agricole, anche di gestione del rischio, che possano garantire il reddito alle imprese. All’inverno particolarmente siccitoso è seguita la primavera insolitamente piovosa, mentre l’estate è stata caratterizzata da altissime temperature ed un periodo di siccità che si è protratto fino al mese di novembre”.
“Questo scenario – aggiunge Scardino – ha provocato danni a molte filiere con perdita di reddito per tanti agricoltori. I raccolti primaverili estivi hanno subìto danni da pioggia in particolare i foraggi ed il grano, il comparto vitivinicolo dalle abbondanti piogge è passato ai danni da peronospora ed ai colpi di calore, in molti areali la produzione è andata distrutta”. “La filiera agrumicola – sottolinea Scardino – ha sofferto la mancanza di acqua e le temperature oltre la media, generando produzioni di piccolo calibro, mentre si guarda con apprensione la prossima campagna, ma riteniamo non opportuno parlare già di crisi al fine di non pregiudicare il mercato. A causa della siccità autunnale sono state pregiudicate le semine delle colture foraggere mettendo in difficoltà le aziende zootecniche che stanno drammaticamente rischiando la moria dei capi”. “L’anno che ci stiamo lasciando alle spalle – aggiunge Scardino – è stato un anno complesso poiché, oltre ai fattori climatici, è arrivata la riforma della Pac che ha impattato negativamente sulla coltura del grano ed in generale sui redditi degli agricoltori delle zone interne, ma sta incedendo sulle politiche regionali con il Piano Strategico Nazionale della Pac a cui la regione ha dovuto adattare i propri interventi ed i propri bandi. Tanto è stato fatto anche per chiudere la precedente programmazione, ma ancora tanto deve essere fatto per completare bandi e rendicontazione”. “Sicuramente non è mancata la concertazione e la programmazione condivisa che ha portato alla pubblicazione di alcuni bandi che sono importanti per tante filiere agricole”. “Per un sistema complesso come quello della normativa agricola – afferma Scardino – è necessario che le istituzioni, la politica, la burocrazia, i corpi intermedi e le rappresentanze agricole lavorino assieme per un unico fine: garantire il reddito delle imprese agricole, attraverso la sburocratizzazione dei bandi, la semplificazione delle procedure, il miglioramento della capacità di spesa”. “Ringraziamo l’assessore per il continuo confronto sulle varie problematiche che assieme abbiamo affrontato nel corso dell’anno appena trascorso. La Cia ritiene che la strada intrapresa sia corretta e vuole avere un atteggiamento costruttivo, di portatore di interessi maturo che pungoli e sia da sprono alla politica quando è necessario, ma che dia il proprio contributo di idee e proposte per migliorare i risultati non sempre performanti. Il prossimo anno si preannuncia intenso poiché abbiamo già concertato la pubblicazione dei bandi relativi agli investimenti, con l’auspicio della certezza dei tempi, della semplificazione amministrativa e della sburocratizzazione delle procedure. Il rinnovamento delle aziende agricole siciliane – conclude il presidente della Cia Sicilia – è fondamentale per essere competitivi sui mercati e per produrre qualità sempre più richiesta dai consumatori, per questo motivo dobbiamo mettere il più possibile a disposizione delle imprese i fondi del Per, ma anche dei vari Ocm, al fine di investire, promuovere, commercializzare”.