BOLOGNA -“Questa misura si rivolge esclusivamente alle aziende agricole che avevano già aderito a misure agroambientali nell’ambito di precedenti programmazioni del PSR e consente di proseguire gli impegni assunti su terreni incolti da anni: prati umidi e cespugliati, sistemi macchia-radura, laghetti e stagni. Si tratta di superfici ritenute scarsamente produttive tanto da indurre le aziende al ritiro ventennale. Limitando le risorse a quei terreni oggetto di impegni pregressi, si impediscono di fatto nuovi ritiri ventennali”.
E’ questo il commento del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Marcello Bonvicini, sulla misura regionale “SRA26 ACA26 Ritiro seminativi dalla produzione”.
“In base alle stime di Confagricoltura Emilia Romagna il bando interesserà in regione una area di circa 400 ettari sotto il vincolo di ritiro ventennale”.
“Ma perché invece – si chiede il presidente Bonvicini – è regnato un silenzio assordante sull’obbligo imposto dalla nuova Pac di non coltivare il 4% della superficie agricola che in Emilia-Romagna equivale a più di 30 mila ettari attualmente produttivi? Siamo basiti – rimarca – solo Confagricoltura ha sollevato la questione. E non ho letto nulla in merito nemmeno online”.
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