ROMA – Rispetto dei vincoli paesaggistici da osservare anche per l’impianto e la coltivazione delle più innovative piantagioni verticali.
A sottolinearlo è il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (UCI), Mario Serpillo.
“Le profonde trasformazioni in atto nel mondo agricolo, necessarie per fornire risposte produttive alle mutate esigenze alimentari ed ambientali, richiedono, in particolar modo nel nostro Paese, un’elevata attenzione all’impatto paesaggistico che esse possono determinare. In una prospettiva di costante evoluzione dei sistemi produttivi – ha dichiarato Serpillo – è di estrema importanza mantenere e rinsaldare il legame storico tra l’agricoltura ed il paesaggio. Le nuove forme di coltivazione verticale, praticate sempre più diffusamente dai giovani imprenditori agricoli, rappresentano un passo avanti nell’affrontare le sfide ambientali ed economiche, ma è essenziale che questa evoluzione avvenga nel rispetto della nostra identità paesaggistica e culturale.”
L’agricoltura ha da sempre svolto un ruolo di primo piano nella cura del territorio armonizzandosi al paesaggio, fino a configurarlo e a farne parte integrante, così come è documentato dalla storia dell’arte, dalle arti audiovisive (fotografia, cinema), dalla letteratura. La rapida industrializzazione e l’incontrollata urbanizzazione, avviate nel nostro Paese dal secondo dopoguerra hanno, fino ai nostri giorni, alterato irreparabilmente questo storico equilibrio. “La sfida che si pone oggi – prosegue il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani – non è solo quella di invertire la tendenza rispetto al consumo del suolo, delle risorse idriche ed energetiche, in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale, ma anche quella più ambiziosa che i giovani agricoltori devono impegnarsi a perseguire e cioè la tutela ed il recupero del paesaggio.”
“Nel momento in cui siamo chiamati ad affrontare un cambiamento strutturale progressivo, previsto dalla transizione ecologica anche per i sistemi di produzione in agricoltura, l’UCI rilancia la posta in gioco – afferma il Presidente Mario Serpillo – riconoscendo nelle nuove pratiche ipertecnologiche, come le coltivazioni verticali, una straordinaria opportunità di risanamento paesaggistico ed urbanistico. L’Unione Coltivatori Italiani propone di incentivare le aziende dei giovani imprenditori che compiranno scelte virtuose anche in termini paesaggistici, cioè coloro i quali individueranno aree degradate, sia rurali che urbane e suburbane, che potranno essere riqualificate anche attraverso l’impianto di coltivazioni verticali. Dunque, non solo l’obbligo stringente di rispettare i vincoli paesaggistici ma la preziosa opportunità di restituire bellezza al nostro paesaggio laddove è stata compromessa o danneggiata. Esiste un enorme potenziale nel connubio tra l’innovazione delle tecniche produttive e la tutela del paesaggio: è una congiuntura storica, forse irripetibile, che dobbiamo saper cogliere appieno.”