ROMA – Il Presidente nazionale dell’UCI, Mario Serpillo, lancia un appello sull’urgenza di salvaguardare le specie autoctone e pone la necessità di una progressiva modernizzazione agricola, coerente e conseguente ad un’acquisita consapevolezza dell’effetto dannoso di fitofarmaci e coltivazioni intensive sulla biodiversità.
“In questa prospettiva sosteniamo con convinzione la via dell’innovazione in agricoltura, per raggiungere al più presto sistemi produttivi responsabili; consapevoli oramai del legame imprescindibile tra la biodiversità e la salute del nostro ecosistema. È di vitale importanza impegnarsi attivamente per favorire un’evoluzione della produzione agricola attraverso pratiche sostenibili, rispettose della terra e degli organismi che la abitano. È di innegabile importanza costruire un futuro dove la produzione alimentare sia in armonia con la natura, preservando la ricchezza biologica del nostro territorio per le generazioni a venire.”
Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani afferma che, nel comune interesse, è tempo di superare logiche esclusivamente stagionali o regionali ed esorta il mondo produttivo ed imprenditoriale agricolo a mantenere il focus allargato su prospettive a lungo termine, in quanto l’impatto dell’essere umano sulla biodiversità è già drammaticamente evidente ed esso produce una ricaduta negativa sulle attività sia agricole, che economiche.
Come viene sottolineato da un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, il quale riferisce che, a partire da epoche assai remote, come il tardo pleistocene, abbiamo contribuito all’estinzione di oltre 1.500 specie di volatili, che rappresenta il 12% del totale delle specie esistenti e questo triste risultato è accompagnato dalla scoperta che circa il 55% delle specie sarebbe scomparso senza lasciare tracce fossili.
L’elemento ancor più allarmante su cui bisogna riflettere ed intervenire in modo efficace e coordinato è che la tendenza di tale fenomeno ha subìto, da meno di un secolo a questa parte, una preoccupante accelerazione.
Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo, ribadisce: “Non possiamo sottovalutare l’importanza di preservare la biodiversità, specialmente quando si tratta delle specie autoctone del nostro territorio nazionale. Dobbiamo renderci conto che il nostro impatto può essere devastante sulla fauna locale ed avere conseguenze irreparabili. Bisogna agire ora per invertire questa tendenza e proteggere le specie che ancora resistono – conclude il Presidente Mario Serpillo – affrontando non solo le minacce delle specie aliene, ma anche il nostro impatto diretto sulla natura attraverso l’inquinamento, il consumo del suolo e delle risorse in tutte le attività umane. Solo l’impegno ed un intervento congiunto possono salvaguardare la biodiversità ed assicurare un futuro alle generazioni che vivranno del nostro pianeta”.