ROMA – “La revisione dell’assetto strutturale dei CAA (Centri di assistenza agricola) li pone in una condizione privilegiata sulla libera professione e su molte attività ora svolte dai liberi professionisti”.
A sottolinearlo è Mauro Uniformi, presidente Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali), che insieme alle Professioni Italiane si è recato (prima delle festività di fine anno) all’incontro con la ministra del Lavoro e politiche sociali, Marina Calderone, per sottoporre al suo giudizio quello che è un caso di concorrenza sleale verso i liberi professionisti.
“Ai CAA – ha aggiunto Calderone -, infatti, verrebbero attribuite, contemporaneamente funzioni di gestione dei fascicoli aziendali e delle domande per la richiesta di contributi, sancendo normativamente un’attività di consulenza, che si affianca alla funzione originaria di soggetto intermediario/sussidiario della pubblica amministrazione nella certificazione della sola consistenza e assetto dell’azienda agricola.
Con questa estensione di mansioni, i CAA sarebbero in condizione di privilegio competitivo rispetto ai liberi professionisti in quanto diventerebbero, in forma esclusiva, sia soggetti con compiti di assistenza all’azienda agricola che certificatori della consistenza aziendale e delle domande di contributo, predisposte dagli stessi CAA, con compiti di sussidiarietà della PA nelle verifiche di ammissibilità.
L’esclusività e l’estensione dei compiti dei CAA all’assistenza rappresentano, quindi, elementi di grande preoccupazione sullo spazio e sul ruolo futuro dei liberi professionisti nel comparto agricolo” ha concluso Uniformi
Al termine dell’incontro il Conaf si è reso disponibile a proseguire un percorso condiviso, che ponga finalmente soluzione a questa vicenda. Una apertura al dialogo sincera, purché l’obiettivo comune sia il benessere del sistema agricolo e di tutte le componenti coinvolte.