ROMA – “Poiché l’autorizzazione al consumo di farine di insetti è avvenuta a livello europeo e in nessun modo può essere vietata, vincolando ogni Nazione facente parte dell’UE, il nostro Governo, tramite quattro decreti, ha deciso di tutelare i propri cittadini introducendo regole stringenti e rigidissime per i produttori”.
A sottolinearlo è Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia Trentino-Alto Adige
“Anzitutto i cittadini dovranno essere precisamente informati, tutti gli alimenti a base di farine di insetti dovranno presentare un’etichetta ben visibile sulla confezione e scritta anche in italiano (non solo in latino come da nome scientifico), in cui siano riportate tipologia e quantità di insetto presente, Nazione d’origine e eventuali rischi legati a reazioni allergiche. Non solo. I prodotti in questione dovranno essere posizionati in comparti separati, segnalati attraverso apposita cartellonistica e l’applicazione di rigide sanzioni per i trasgressori.
Con orgoglio possiamo dire che grazie al lavoro del governo Meloni con i ministri Schillaci, Lollobrigida e Urso, l’Italia ad oggi è l’unica in Europa ad aver garantito la massima tutela per cittadini e consumatori. Perché se l’Unione europea dice che è lecito acquistare e nutrirsi di insetti, la nostra Nazione sostiene che deve essere garantita la possibilità di non farlo in una cornice di chiarezza e assoluta trasparenza.. Come specificato in Aula dal ministro Lollobrigida – cui va il nostro incondizionato plauso – crediamo fermamente che i cittadini siano prima di tutto persone con capacità di discernimento, che li rende diversi da qualsiasi consumatore inconsapevole, ed è per questo che ci battiamo per garantire la massima trasparenza dell’etichettatura alimentare e la possibilità, quindi, di scegliere cosa mangiare.
Nel Paese del Made in Italy gli insetti non fanno né faranno mai parte della nostra tradizione alimentare, e attraverso questi decreti, il governo Meloni dimostra ancora una volta di non essere schiavo di imposizioni europee che rappresentano soltanto un potenziale rischio per la salute, l’ambiente e per quella straordinaria cultura alimentare che ci contraddistingue e che ci rende orgogliosi di essere italiani” ha concluso Ambrosi.
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