CAGLIARI – Dopo ripetute pressioni di Coldiretti Sardegna e momenti di tensione dovuti proprio all’azione dell’associazione, la Regione completa l’istruttoria per pagare il 90% delle domande di aiuto per gli allevatori dei bovini da carne.
In un mese dalla presentazione delle istanze, infatti, l’esecutivo regionale attraverso l’agenzia Laore ha messo in pagamento oltre 2.800 richieste di sostegno da parte degli allevatori per circa 6,6 milioni di euro. Una buona notizia che si somma alle ultime novità legate alle azioni di contrasto alla lingua blu, che hanno portato a un allentamento delle restrizioni sulle movimentazioni, in particolare nelle zone dove insistono la maggior parte delle aziende bovine dell’isola.
“Questo risultato dimostra che si possono mettere in pagamento, in tempi brevi, le domande presentate dalle nostre aziende sui bandi regionali – commentano il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba – accorciare i tempi di definizione e presentazione dei bandi, così come quelli di erogazione dei fondi stanziati per gli aiuti, permette alle nostre aziende di poter portare avanti le loro attività – continuano – va un plauso all’agenzia Laore che, in questa occasione ha dimostrato efficienza e celerità”.
Quello che ha portato al raggiungimento del risultato sul bando bovino da carne e che Coldiretti chiedeva a gran voce alla Regione “è un metodo che può continuare a essere seguito in futuro – aggiungono i vertici Coldiretti Sardegna – a questo punto chiediamo anche un’accelerazione per far partire subito il bando a favore degli altri settori che non hanno ancora beneficiato degli aiuti. Ci sono ancora tante aziende agricole che attendono l’attuazione delle misure di sostegno legiferate nel 2023 – concludono Saba e Cualbu – per questo è necessario velocizzare le azioni di istruttoria per raggiungere lo stesso risultato anche per settori che troppo spesso vengono dimenticati”.
Il pagamento delle oltre 2.800 domande riguarda gli aiuti finalizzati al sostegno delle aziende che avevano subito pesanti perdite di reddito a seguito della guerra Russia-Ucraina. I beneficiari sono le piccole medie imprese che al 31 dicembre 2021 allevavano oltre 15 capi bovini (tutte le categorie incluse) e che sono tutt’ora in attività e non abbiano già usufruito degli aiuti per i bovini da latte.