ROMA – Aumentano in quantità ed in valore le importazioni di cereali in Italia, l’export è cresciuto in valore ma calato in quantità. A sottolinearlo è Anacer, l’ Associazione Nazionale Cerealisti relativo all’import – export di cereali in Italia nei primi dieci mesi del 2023 (1 Gennaio – 31 Ottobre 2023).
Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi dieci mesi del 2023 sono aumentate di 1,1 milioni di tonnellate nelle quantità (+6,2%) e di 169,4 milioni di euro nei valori (+2,2%) rispetto allo stesso periodo 2022.
Le importazioni complessive dei cereali in granella passano da 11,9 a circa 13 milioni di tonnellate, con un aumento di 1.057.000 tonnellate (+9%), pari a +94,6 milioni di controvalore in euro (+2,3%).
L’aumento dei quantitativi importati si deve in particolare agli arrivi dall’estero di frumento, sia grano tenero (+503.000 t) che grano duro (+1.219.000 t); si riduce invece l’import di granturco di 549.000 t, di orzo (-19.000 t), di avena (-12.400 t) e di altri cereali minori (-85.000 t tra sorgo, triticale, segale, ecc.). Le importazioni di farine proteiche risultano in calo sia nelle quantità (-19.000 t, pari a -0,9%), sia nei valori (-2,2 milioni di euro, -0,3%), mentre l’import di semi oleosi aumenta nelle quantità (+176.000 t, pari a +7,9%), ma con valori in diminuzione del 3,6% (-52,1 milioni di euro). L’import di riso diminuisce di 79.000 t (-23%) considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso.
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi dieci mesi del 2023 sono risultate in calo nelle quantità di 300.000 t (-7,4%), ed in aumento nei valori di 187,9 milioni di euro (+4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano ridursi in particolare le vendite all’estero di pasta alimentare (-54.000 tonnellate
nelle quantità e +89,1 milioni di euro nei valori), dei cereali in granella (-179.000 t) e dei
prodotti trasformati (-99.000 t nelle quantità e +23,4 milioni di euro nei valori).
Aumentano invece le vendite all’estero di farina di grano tenero (+6.800 t, pari a +9,1 mio/euro), semola di grano duro (+11.300 t) e riso (+10.700 t, pari a +137,8 mio/euro) considerato nel complesso tra lavorato, semigreggio e rotture di riso.