Granchio blu, ora è registrato anche per il commercio in Italia. Gadda: Con decreto si esce da cortocircuito

ROMA – “La diffusione del granchio blu nelle nostre acque è una tragedia per il settore della pesca e dell’acquacoltura. La destinazione di questo prodotto alla ristorazione o alla filiera della trasformazione può colmare solo in minima parte i danni ingenti subiti”.

A sottolinearlo Vice Presidente commissione Agricoltura Camera dei Deputati, Maria Chiara Gadda (Italia Viva).

“In questi mesi si è sollecitato il consumo del granchio blu ma c’era un problema tecnico non irrilevante: non poteva infatti essere chiamato commercialmente in questo modo perché mancava la registrazione.

E insomma, se si sponsorizza il consumo e poi non ci si ritrova il nome sul bancone del pesce, esce un cortocircuito. Grazie alle associazioni di rappresentanza per avere fatto emergere il problema. Sono soddisfatta che il ministro Francesco Lollobrigida abbia colto il mio piccolo suggerimento in merito, si può lavorare nell’interesse del Paese anche su fronti politici diversi. Ora facciamo un ulteriore passo nella direzione di ulteriori misure di sostegno per il comparto”.

LEGGI IL Decreto Ministeriale n. 580035 del 18 ottobre 2023 recante Integrazione al D.M. del 22 settembre 2017, n. 19105 concernente Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale: Specie Callinectus Sapidus – Granchio Blu.

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