Il primo prototipo di robot che raccoglie la frutta sul territorio veronese. Lo presenta Confagricoltura a Fieragricola

VERONA – Arriva a Fieragricola il primo prototipo di robot pensato per raccogliere la frutta sul territorio veronese, leader regionale nel settore e terzo in Italia per produzione di mele, pere e ciliegie.

Un dispositivo importante in ottica futura, alla luce della difficoltà ormai cronica di trovare manodopera per le raccolte. Sarà presentato da Confagricoltura Verona nello stand associativo dedicato alle innovazioni, nello stand 3 del padiglione 11, dal 31 gennaio al 3 febbraio, insieme ad altre due soluzioni tech per l’agricoltura: un drone attrezzato per i trattamenti degli ulivi e un robot che entra nelle serre di orticole e distribuisce fertilizzanti e fitofarmaci in quantità perfetta, in base alle esigenze delle piante.

Le soluzioni innovative rientrano nel progetto “FA&AF. L’agricoltura del futuro e gli alimenti funzionali: una sfida per la ricerca e il rilancio del territorio veneto”, focalizzato a consolidare la produttività delle colture e migliorare le proprietà funzionali degli alimenti. Il progetto vede come capofila la rete innovativa regionale Innosap, di cui fanno parte Confagricoltura Veneto e Verona, che aggrega aziende interessate allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile e di precisione, con la partecipazione delle Università di Verona e Padova.

Il robot sperimentale per la raccolta della frutta è dotato di un sistema di strumenti per la navigazione autonoma, come radar e gps, oltre che di sensori ambientali e telecamere stereoscopiche che permettono di vedere in profondità e quindi ricostruire ambienti tridimensionali e geolocalizzati. Sul rover, inoltre, è montato un braccio robotico antropomorfo che integra una telecamera multispettrale e una telecamera termica, che possono controllare in tempo reale il movimento del braccio. Il sistema si muove in semiautonomia, con l’ausilio di un joystick, ma si sta lavorando per renderlo completamente indipendente.

Il drone dell’ulivo permetterà, invece, di effettuare interventi mirati e chirurgici sulle colline veronesi durante la stagione vegetativa ed è sviluppato in collaborazione con Aipo, l’associazione interregionale produttori olivicoli.

Per quanto riguarda il robot delle serre, si tratta di un cingolato radiocomandato che entra in serra e irrora i prodotti in maniera autonoma, con risparmio di manodopera e migliori performance. La macchina è stata realizzata dall’azienda Carraro Spray di Padova, su input delle più grandi serre veronesi.

Le tre innovazioni verranno presentate nello stand di Fieragricola a piccoli gruppi di visitatori con illustrazioni della durata di mezzora (su prenotazione alla mail info@agricoltoriverona.it), a cura dei tecnici universitari, dalle 10.30 alle 15.30, che parleranno anche dell’importanza del monitoraggio e dei controlli climatici nelle serre tramite i sensori Smart collegati a Internet, che rilevano i dati ambientali, e ad una mappa microclimatica 2D che si aggiorna in tempi reali, prevedendo la temperatura futura. Saranno proiettati i dati raccolti sulla gestione della serra 4.0 dal sistema Decision Support System (DSS), che, attraverso l’analisi degli andamenti di umidità, temperature e irraggiamento, permette di decidere quali azioni concretamente intraprendere per migliorare le produzioni orticole.

Spiega Luigi Bassani, direttore di Confagricoltura Verona: “Confagricoltura è molto attenta all’innovazione, che è un elemento decisivo nella competitività e redditività di quelle imprese agricole che devono confrontarsi con problemi sempre più complessi e mercati sempre più difficili. Le reti innovative sono un ottimo strumento, messo in campo dalla Regione Veneto, per perseguire questi obiettivi”.

Aggiunge Stefano Marabotto, coordinatore della rete Innosap che ha sede a Monteforte d’Alpone: “Il robot per raccogliere la frutta è il risultato di una forte sinergia tra le università di Padova e Verona e le aziende coinvolte nel progetto. L’obiettivo futuro è di rendere del tutto autonoma la macchina, come quella che si sta già sperimentando nelle serre veronesi. La Rete Innosap aggrega aziende interessate allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile e di precisione, al miglioramento della resilienza della vite, dell’olivo, delle specie ortofrutticole e delle produzioni di qualità del settore lattiero caseario. E proprio l’interazione tra una molteplicità di attori, privati e pubblici, consente di sviluppare sistemi altamente innovativi ed efficaci anche per far fronte ai cambiamenti climatici”.

Enzo Gambin, direttore di Aipo, spiega invece l’utilità del drone per gli ulivi: “Premesso che ad oggi i prodotti fitosanitari non possono essere dati senza autorizzazione con mezzi aerei, il mezzo potenzialmente sarà di grande utilità nella difesa fitosanitaria, in quanto sarà in grado di intervenire in aree poco accessibili come quelle del lago di Garda, dove muoversi con mezzi agricoli potrebbe risultare difficoltoso o pericoloso per il rischio di ribaltamento. Inoltre, il drone è in grado di attuare una difesa più mirata,  andando ad eseguire l’intervento nelle aree che ne hanno più necessità ed escludendo quelle che non sono oggetto di infezione o infestazioni di insetti, come la mosca dell’olivo. L’attività di contrasto aerea porterà a minori immissioni di sostanze attive nell’ambiente e non andrà ad alterare la presenza di insetti o altri organismi utili, evitando inoltre azioni di deriva del prodotto a causa del vento. Ci sarà anche un risparmio di mezzi agricoli, ma servirà manodopera specializzata nel guidare il dispositivo. Il drone, infine, servirà a fare una diagnosi dello stato di salute delle piante, con inquadrature e immagini che consentiranno di capire se lo sviluppo è ottimale e ci sono patologie in atto”.

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