PERUGIA – Anche quest’anno ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) parteciperà a Fieragricola, la manifestazione fieristica giunta alla sua 116ma edizione che si svolgerà come sempre a Verona, quest’anno dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024.
Un appuntamento, quello di Fieragricola, che per ANABIC costituisce un’importante occasione per mettere al centro della scena il valore e la bellezza delle razze autoctone di bovini da carne che rappresenta: Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana e Podolica.
Sono circa 5.000 gli allevamenti associati ad ANABIC, distribuiti in 18 regioni, per un numero complessivo di 160.000 capi di bestiame, il 70% dei quali allevati al pascolo, dove la loro presenza costituisce un insostituibile presidio del territorio, soprattutto per la tutela della biodiversità.
“A Fieragricola porteremo 12 soggetti appartenenti alle razze Chianina, Romagnola e Marchigiana – afferma Stefano Pignani, direttore di ANABIC – e per ognuna di esse sarà presente anche un toro. Per noi Fieragricola rappresenta un’insostituibile vetrina dove presentare le caratteristiche, non solo morfologiche, di razze di grande pregio che parlano anche di tradizioni e legame col territorio, un patrimonio di inestimabile valore che va salvaguardato anche per tutelare l’ambiente garantendo produzioni sostenibili. Non dimentichiamo infatti che l’allevamento di queste razze avviene spesso in zone marginali, dove la loro presenza, proprio grazie alla rusticità e alla capacità di adattarsi anche a territori non sempre agevoli, garantisce un presidio naturale della biodiversità. Nella quasi totalità dei casi, gli allevamenti nostri associati vantano piccole o medie dimensioni pur in presenza di una diffusa e capillare distribuzione, altro elemento di grande importanza per le sue positive ricadute sul territorio”.
Da anni impegnata in progetti legati al miglioramento genetico delle razze che rappresenta, a Fieragricola ANABIC sarà tra i protagonisti di un workshop in programma mercoledì 31 gennaio (ore 12-13.30) in cui si parlerà proprio dei nuovi indici genetici per una zootecnia sempre più efficiente e sostenibile.
“Oggi gli allevamenti bovini, sia da carne che da latte – continua Pignani – sono spesso al centro di un dibattito che li colloca sul banco degli imputati rispetto all’impatto ambientale che per alcuni provocherebbero. Purtroppo le informazioni che vengono fornite non sono sempre corrette e non fanno riferimento, come invece dovrebbero, a dati scientifici certi e inoppugnabili. Prendiamo ad esempio quelli pubblicati da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) che certifica come, nel periodo 1990-2021, le emissioni di metano prodotte dagli allevamenti bovini abbiano registrato una riduzione del 14,2% anche grazie alle mutate razioni alimentari fornite al bestiame. Per non citare l’European Livestock Voice, il Gruppo di lavoro che a livello europeo riunisce associazioni e federazioni che si occupano di allevamenti, alimentazione e salute animale. In una recente pubblicazione, infatti, l’associazione afferma che dei 15mila litri d’acqua stimati necessari per produrre un kg di carne bovina, valore spesso riportato per giustificare la mancata sostenibilità ambientale degli allevamenti, il 93%, quindi quasi 14mila litri, è rappresentato dalle piogge che bagnano i campi dove si coltivano le produzioni vegetali destinate all’alimentazione del bestiame, e in ogni caso, se questi terreni non fossero coltivati, la pioggia andrebbe comunque dispersa. Chi afferma che la produzione di carne bovina costituisce un problema per l’ambiente sbaglia – conclude Pignani – Al contrario, essa rappresenta una soluzione che va di pari passo con l’eccellenza dei valori nutrizionali che garantisce a chi la assume rispettando i consigli degli esperti. Fieragricola, per ANABIC, sarà quindi anche l’occasione per sottolineare e divulgare queste informazioni al pubblico che, sicuramente numeroso, non mancherà di assistere alla sfilata dei nostri animali”.