ROMA – “Nelle premesse del documento che abbiamo firmato con Austria e Francia, a cui si sono aggiunte altre 9 nazioni, e che abbiamo presentato oggi a Bruxelles, c’è scritto con chiarezza: la carne coltivata, sempre che si possa chiamare carne, è un potenziale pericolo per l’Europa da tanti punti di vista.
Forse quello sanitario, forse quello ambientale, forse quello etico. Noi ci siamo già dati una risposta e altri Stati UE partono dal presupposto che potrebbe rappresentare una minaccia. Per questo chiediamo, nel testo depositato, notizie scientifiche certe su questi alimenti”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione del Consiglio Europeo Agrifish oggi a Bruxelles.
“Evidentemente, l’Italia non era isolata su questa posizione ma, anzi, è avanguardia nella protezione delle nostre filiere agricole, della salute dei cittadini, dei consumatori e della qualità. Quindi non c’è niente che abbiamo fatto in maniera erronea, abbiamo lavorato in anticipo”, aggiunge il ministro.
“Valuteremo gli esiti della discussione, ma il documento mi sembra molto netto e chiaro. Ovviamente, lasciamo il campo alla scienza. Abbiamo chiesto risposte e che, eventualmente, si ricorra ad una cosa molto democratica: domandare un parere anche ai cittadini europei attraverso una consultazione pubblica”, ha sottolineato Lollobrigida.
“In Italia abbiamo votato una legge per vietare la carne coltivata, ma non la ricerca, partendo dal principio europeo del diritto di precauzione, per tutelare i cittadini da rischi che potrebbero derivare dalla produzione e dalla commercializzazione di qualcosa di cui sappiamo ancora molto poco”, ha concluso il ministro.