BOLOGNA – Per sviluppare le produzioni agricole e per soddisfare una domanda crescente di prodotti ortofrutticoli, occorrono mezzi meccanici e sistemi elettronici all’avanguardia.
Il Qatar sta investendo nell’agricoltura di qualità ed esplora le opportunità di cooperazione con l’industria agromeccanica italiana, una delle più evolute al mondo. Questo emerge dalla giornata italiana organizzata nell’ambito dell’Expo internazionale in corso a Doha dall’Agenzia ICE in collaborazione con FederUnacoma, la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole.
La giornata del “Made in Italy” si è imperniata su due eventi principali: nella mattina, la conferenza stampa di presentazione di EIMA International, la grande rassegna della meccanica agricola, che FederUnacoma organizza e che terrà alla fiera di Bologna dal 6 al 10 novembre prossimo; e nel pomeriggio l’incontro sul tema “Aree marginali e territori estremi: le nuove sfide della meccanizzazione agricola”. “La partecipazione ufficiale dell’Italia a Expo Doha 2023 – ha sottolineato in apertura l’Ambasciatore italiano in Qatar Paolo Toschi – si arricchisce con la presentazione della 46ma edizione di EIMA International. La rassegna fieristica e il calendario di convegni e conferenze previsti nei cinque dell’evento illustreranno le soluzioni tecnologiche più avanzate per un’agricoltura moderna, rispettando l’ambiente e garantendo la sostenibilità”.
“Queste tecnologie ci mostrano il futuro dell’agricoltura – ha detto ancora l’Ambasciatore – e siamo orgogliosi di valorizzarle nel contesto di Doha”. “Ripartita in 14 settori di specializzazione e in cinque saloni tematici – ha spiegato il Vicedirettore generale di FederUnacoma Fabio Ricci – l’EIMA si è affermata come una delle più grandi rassegne al mondo per il settore, con un numero di aziende espositrici che dovrebbe superare ampiamente le 1.530 dell’ultima edizione, che ha registrato 327 mila presenze”.
EIMA 2024 mostrerà tutte le novità mondiali in tema di trattrici, macchine operatrici, attrezzature, componentistica, ma anche sistemi elettronici avanzati, droni e robot agricoli per coltivare ogni tipo di territorio. Proprio delle nuove frontiere della meccanica agricola si è parlato nel secondo evento della giornata, dedicato alla descrizione delle tecnologie prodotte dalle industrie italiane che meglio si adattano all’agricoltura del Qatar e più in generale delle zone aride.
“La qualità del Made in Italy si esprime non soltanto in settori come la moda e l’agroalimentare – ha sottolineato la Direttrice dell’Ufficio ICE di Doha, Paola Lisi, aprendo l’incontro – ma in comparti altamente tecnologici, vedi quello della meccanica agricola che rappresenta un’eccellenza dell’industria italiana e che l’Agenzia ICE promuove sistematicamente con eventi riservati a giornalisti ed operatori economici selezionati”. L’incontro si è articolato su tre interventi volti a descrivere il ruolo dell’industria italiana e le nuove prospettive della meccanizzazione per l’agricoltura dei Paesi arabi.
La meccanica agricola è uno dei settori di punta dell’industria italiana – ha spiegato ancora Fabio Ricci nella sua relazione – che si caratterizza per una straordinaria ampiezza di gamma, e che offre tecnologie in grado di conciliare l’incremento delle rese agricole con la conservazione delle risorse naturali. Nella vasta merceologia prodotta dalle industrie italiane – ha spiegato Lorenzo Iuliano dell’Ufficio Tecnico di FederUnacoma – si segnalano quelle per la minima lavorazione del terreno, per le colture specializzate a pieno campo e in serra, e per l’irrigazione, che si sono sviluppate in modo da ridurre l’impatto sul suolo, l’uso di fitofarmaci e il consumo d’acqua. Si tratta di mezzi sempre più sofisticati, governati da dispositivi elettronici di precisione.
Del resto l’agricoltura è fortemente proiettata verso una piena automazione delle funzioni – come ha spiegato Lorenzo Marconi dell’Università di Bologna – e verso l’impiego di robot completamente autonomi. Da vari anni uno specifico dipartimento dell’Università progetta e sperimenta robot agricoli in grado di effettuare in piena autonomia lavorazioni complesse nel vigneto e in altre coltivazioni, e compito del dipartimento è portare questi prototipi al livello di produzione industriale, per raggiungere quei mercati che puntano sulla qualità delle produzioni e su modelli di agricoltura che possano auto-governarsi.