VERONA – La Valpolicella spinge l’acceleratore sulla sostenibilità e, con un balzo del 20% degli ettari certificati Sqnpi (il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata) rispetto al 2022, porta l’incidenza 2023 del vigneto green al 39% della superficie vitata tutelata della denominazione.
Per Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella che ha commentato i dati dell’Agenzia regionale Avepa rilasciati in occasione di Amarone Opera Prima 2024 in chiusura oggi: “Si tratta di un risultato raggiunto in un solo decennio, frutto di un’attenzione costante e crescente al rispetto del territorio e dell’ambiente. A questi 2000 ettari si aggiungono poi quelli a conduzione biologica certificata, per un totale di oltre 3320 ettari green, complessivamente il 16% in più dello scorso anno”. E anche il vigneto biologico ha registrato tra il 2022 e il 2023 un aumento del 9%, portando la denominazione a quota 1321 ettari bio, con una crescita monstre decennale del 781% (erano 150 nel 2012).
Con oltre 2400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, il territorio di produzione si estende in 19 comuni della provincia di Verona, dalla Valpolicella fino alla città scaligera, e detiene il primato del vigneto urbano più grande dello Stivale: 8600 ettari di vigneto.
È la fotografia del Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella che, con oltre l’80% di rappresentatività, tutela e promuove la denominazione in Italia e nel mondo.