MESSINA – Maxi operazione questa mattina in Sicilia contro la cosiddetta “mafia dei pascoli”: sequestrati beni per 750.000 euro a membri dei Bontempo Scavo e dei Batanesi, con 23 arresti nei Nebrodi. La persistenza delle attività illecite della “mafia dei pascoli” emerge oggi con la maxi operazione “Nebrodi 2”, che giunge quattro anni dopo l’operazione precedente del gennaio 2020. Quest’ultima aveva smantellato un vasto sistema di truffe agricole perpetrato dai clan mafiosi tortoriciani, responsabili di sottrarre miliardi di euro dai fondi comunitari per decenni.
La nuova inchiesta condotta dalla Distrettuale antimafia, dai Carabinieri del ROS e del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, dai Finanzieri del Comando Provinciale e dalla Squadra Mobile della Questura di Messina si concentra sul gruppo mafioso dei Batanesi e sulla famiglia dei Bontempo Scavo, smantellando una rete mafiosa ricostruita lungo l’intera dorsale dei Nebrodi. Il cuore dell’indagine è un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Eugenio Fiorentino del tribunale di Messina, su richiesta della Distrettuale antimafia. Coinvolge 37 indagati appartenenti alla famiglia mafiosa tortoriciana, con accuse che spaziano dalla criminalità organizzata alla produzione e traffico di droga, estorsioni, trasferimento fraudolento di valori, truffe per ottenere finanziamenti pubblici, riciclaggio, autoriciclaggio, malversazioni di fondi pubblici e falso. L’esecuzione delle misure cautelari include 20 ordinanze di custodia in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 14 ordinanze interdittive per la sospensione di attività imprenditoriali legate a richieste di contributi comunitari o statali.
Parallelamente all’arresto dei sospetti, le autorità hanno eseguito il sequestro di 349 titoli Agea acquisiti fraudulentamente e confiscato somme superiori a 750.000 euro, derivanti dalle truffe per ottenere finanziamenti pubblici nelle campagne agricole tra il 2015 e il 2020.
Sulla questione è intervenuto anche il Ministro Francesco Lollobrigida. “L’azione di contrasto messa a segno dai Carabinieri del Comando Tutela Agroalimentare, insieme al ROS dell’Arma, che questa mattina hanno proceduto all’esecuzione dell’ordinanza del Gip del Tribunale di Messina, che ha portato all’applicazione di 37 misure cautelari personali e 13 tra sequestri di terreni e conti correnti bancari, dimostra che lo Stato è in prima linea per tutelare e difendere i cittadini e i produttori onesti”. “In Italia, grazie all’operato dei nostri uomini e donne in divisa, cui va il mio plauso, e grazie all’aumento dei controlli voluto dal Governo Meloni e alla loro evidente efficacia, non ci sarà spazio, come in questo caso, per quelle associazioni per delinquere di stampo mafioso finalizzato ad estorsioni, traffico di droga e frodi comunitarie in materia di PAC. Perché difendere la qualità significa anche tutelare il valore delle nostre produzioni”, conclude il ministro Lollobrigida.
(foto di repertorio)