ROMA – Nulla di nuovo, dopo l’approvazione del Decreto relativo al funzionamento dei Centri autorizzati di assistenza agricola. Il testo non accoglie le modifiche chieste dai liberi professionisti, agronomi e forestali in testa, lasciando inalterata un’impostazione a nostro avviso che penalizza l’intero settore agricolo.
“L’ascolto delle diverse posizioni non ha portato al miglioramento della bozza, che resta insufficiente per come è stata approvata, ancora enormemente sbilanciata.” – dichiara Mauro Uniformi, presidente CONAF –. “Non c’è stata la modifica da noi richiesta dell’art.7 comma 4, che quindi è ancora inaccettabile poiché collegata all’art.12 in cui si afferma che gli operatori devono essere esclusivamente a regime di lavoro dipendente subordinato.
Non si fa il bene del comparto agricolo, a cui si chiede di essere innovativo e al passo col mercato, se i dipendenti all’interno dei CAA rivestono la doppia veste di controllore e controllato. Nel documento approvato, la separazione è limitata a una suddivisione dei compiti fra colleghi all’interno del medesimo ufficio” conclude il presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali.