ROMA – “L’agricoltura ha bisogno di aggregare le imprese per poter superare i limiti strutturali e recuperare unità nelle rappresentanze del mondo agricolo. C’è bisogno di aggregazione e cooperazione per non essere strumentalizzati in campagna elettorale ed essere più forti in Europa”.
È quanto ha detto il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti, intervenuto questa mattina a RaiNews 24 per parlare di agricoltura e dei problemi che la affliggono.
“Uno dei problemi delle aziende agricole italiane è la frammentazione e se gli agricoltori hanno poca forza sul mercato è perché non sono aggregati. Ovviamente penso che la soluzione sia una cooperativa, ma ci si può aggregare anche in altre forme. Si possono fare contratti di rete, si possono risparmiare migliaia di euro se il trattore lo condivido con il vicino, sono meno fragile sul mercato se evito di avere monocolture e mi metto in società con altri dieci agricoltori”.
Aggregazione per dare futuro all’agricoltura
La parola chiave, dunque, è aggregazione. “Per fare questo occorre un salto culturale altrimenti ci teniamo tutte le proteste e le lamentele: gli agricoltori sono sempre da difendere”, spiega Maretti. “In particolare se hanno mille problemi in più come quelli delle aree marginali sui quali grava anche la gestione del territorio. Sono loro a scendere in campo con i loro trattori quando nevica, quando ci sono dissesti o anche semplicemente se una vettura esce di strada. Sono custodi del territorio e vanno protetti”.
Per Maretti “va bene l’esenzione Irpef per redditi domenicali sotto i 10mila euro, ma deve cambiare l’approccio al mercato, deve esserci una migliore organizzazione e si fa con l’aggregazione”, sottolinea il presidente di Legacoop Agroalimentare.
Per stare sul mercato rivedere la Pac e dare vita a nuove Ocm
Per rendere l’agricoltura più forte e remunerativa, capace di stare sul mercato, Maretti chiede la revisione della Pac che “deve promuovere un cambiamento strutturale per passare da aziende a prevalente carattere individuale a realtà aggregate in filiere e distretti agroalimentari efficienti. La nuova Pac non deve essere un contributo di carattere assistenzialistico ma deve promuovere la concentrazione delle imprese. Un cambiamento che passa anche attraverso nuove Ocm per dare politiche a sostegno delle filiere. Le Ocm sono fondamentali per favorire proprio l’aggregazione nella settore primario e arrivare poi alla trasformazione con risorse adeguate. Oltre a quelle del vino e dell’ortofrutta si può pensare anche a quella del lattiero-caseario”, conclude Maretti.