Grano duro: nei primi 11 mesi del 2023 importazioni a +76% per quasi 3 milioni di tonnellate. E il grano italiano ha perso il 26% di valore

ROMA – Nei primi undici mesi del 2023  le importazioni di grano duro sono importazioni di grano duro del 76% rispetto allo stesso periodo (gennaio-novembre) dell’anno precedente. In termini di quantità si è passati da 1.648.219 tonnellate importate (2022) alle 2.902.304 tonnellate del 2023, per un valore di 1 miliardo e 200.000 euro ed aumento del 49%, contro gli 804 milioni di euro del 2022.

Nello stesso periodo, prendiamo in esame la data novembre 2022 contro novembre 2023, il valore del grano duro è diminuito del 26%: ad esempio il 2 novembre 2022 una tonnellata di grano duro (Borsa Merci di Foggia) veniva quotata 515-520 euro; negli stessi giorni del 2023 invece il valore era di 380-385 euro/t. (-135 euro).

 Grano duro: tutte le quotazioni del 2023 della Borsa Merci di Foggia. Il riepilogo di agricultura.it


Ecco il report di ANACER Associazione Nazionale Cerealisti sul periodo gennaio-novembre 2023. 

Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 11 mesi del 2023 sono aumentate nelle quantità di 895.000 tonnellate (+4,4%), e diminuite nei valori di 49,2 milioni di Euro (-0,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’incremento delle quantità importate si deve soprattutto al frumento: +1,2 milioni di
tonnellate di grano duro, per un controvalore di +395 milioni di euro (+49%), e +543.000 t
di grano tenero, per un controvalore in diminuzione di 57,7 milioni di euro (-4%). Tra gli altri cereali, destinati prevalentemente all’alimentazione animale, risultano diminuire le quantità in arrivo dall’estero di granturco (-828.000 t), orzo (-35.000 t), avena (-13.000 t)
e altri cereali minori (-93.000 t). Le importazioni di riso (considerato nel complesso tra riso
lavorato, semigreggio e rotture di riso) si riducono di 106.000 t (-27%), pari a -48,8 milioni
di euro (-15%). L’import di semi e frutti oleosi registrano un incremento del 9,8% nelle
quantità (+234.000 t), ma un calo del 2,3% nei valori (-36,5 milioni di euro). In diminuzione invece le importazioni di farine proteiche vegetali sia nelle quantità del 2,9% (-69.000 t), sia nei valori del 4,3% (-45,5 milioni di euro).

Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi 11 mesi del 2023 sono
diminuite nelle quantità (-273.000 t, pari a -6,1%) e aumentate nei valori (+195,7 milioni di Euro, pari a +3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

La riduzione delle quantità esportate ha interessato i cereali in granella (-170.000 tonnellate, di cui -200.000 t di grano duro e +21.000 t di mais); la riduzione in termini di valore è pari a -130 milioni di euro (-44%). Risultano in diminuzione anche le quantità esportate di prodotti trasformati (-98.000 t) e di paste alimentari (-46.000 t) con valori in aumento rispettivamente di +24,4 e +84,0 milioni di euro.
Tra gli altri prodotti in esame si registra l’aumento delle vendite all’estero di farina di grano
tenero (+4,1%), semola di grano duro (+16,4%) e riso (+1,8% considerato nel complesso
tra risone, riso semigreggio, lavorato e rotture di riso).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi undici
mesi del 2023 un esborso di valuta pari a 8.867,8 milioni di euro (8.917,0 nel 2022) ed introiti per 5.411,9 milioni di euro (5.216,0 nel 2022).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -3.455,9 milioni di Euro, contro -3.700,9 milioni di
euro nel 2022.

Informazione pubblicitaria