TORINO – “Vogliamo rassicurare gli agricoltori e tutte le aziende agricole italiane che in questi anni ci hanno dato fiducia, conferendoci il loro mandato, che continueremo comunque, con professionalità ed etica, a svolgere questo importante servizio nel rispetto delle norme di Legge”.
A sottolinearlo è Massimiliano Ricci, presidente CAA Liberi Professionisti, dopo l’approvazione del decreto che riforma dei CAA (Centri Assistenza Agricola).
“In sintesi – prosegue Ricci – con la riforma i professionisti italiani saranno esclusi dalle attività dirette dei CAA, se non facendosi assumere.
“Abbiamo combattuto questa soluzione che si fonda sulla prevaricazione e contro la libera concorrenza – evidenzia Lorenzo Benanti, direttore CAA Liberi Professionisti -, creando un regime di monopolio, andando contro anche a quello che la legge stabilisce attraverso gli ordinamenti della libera professione – evidenzia Benanti -. Una condizione questa che, a parte le evidenti assurdità e contraddizioni, costringe migliaia di professionisti ad assumere una condizione lavorativa che non trova riscontro in nessun altro contesto di collaborazione con le pubbliche amministrazioni. Ma, come già detto, niente cambierà nei confronti degli agricoltori e delle aziende, perché stiamo già lavorando in base alle nuove regole”.
In una fase di agitazione e di crisi per l’agricoltura a livello nazionale, aver depotenziato il rapporto diretto della figura del libero professionista (Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Periti Agrari, Agrotecnici, Geometri, Ingegneri, Commercialisti e Consulenti del lavoro) è un fatto negativo e che va in opposta direzione alle esigenze del settore primario.