BERGAMO – A pochi giorni dalla data della prossima celebrazione dell’assemblea di Confai Bergamo, prevista per domenica 25 febbraio, Leonardo Bolis, presidente dell’associazione bergamasca e lombarda che riunisce imprese agromeccaniche e agricole, riprende la riflessione intorno all’agricoltura del futuro, tornata sotto i riflettori a causa delle manifestazioni avvenute in varie parti d’Europa nelle ultime settimane.
“Come organizzazione consideriamo fondamentale affermare a chiare lettere che, nel dibattito circa la sostenibilità dell’attività agricola, è profondamente ingiusto attribuire agli agricoltori tutti i problemi che possono soffrire gli ecosistemi, quando di fatto ne sono i custodi – sottolinea Bolis -. Quel che è certo è che il settore non deve rinchiudersi in una posizione unicamente difensiva, bensí ribadire che esistono strade percorribili per conciliare sostenibilità ambientale ed efficienza delle produzioni. In questo contesto è cruciale riconoscere il ruolo chiave delle imprese agromeccaniche”.
Sulla stessa linea d’onda si era espresso nei giorni scorsi il il presidente di CAI Agromec, Gianni Dalla Bernardina, che aveva ribadito il ruolo dei contoterzisti agrari, i quali rendono disponibili tecnologie legate alla cosiddetta agricoltura di precisione “per tutte le aziende agricole europee, grandi o piccole che siano, e ancora di più per quelle italiane, per la tipologia e impostazione strutturale dell’agricoltura in Italia”.
“In questo scenario – aggiunge infine il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – riteniamo che sia indispensabile un’interlocuzione politica costante tra le amministrazioni regionali, le autorità nazionali e le istituzioni europee affinché si riconosca adeguatamente il ruolo del settore agromeccanico como propulsore dell’innovazione in agricoltura, garantendo l’accesso delle imprese contoterziste alle risorse pubbliche previste per tale scopo”.
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