Etichetta nutrizionale vino, Wojciechowski ad agricultura.it: Sistema che garantisce facilità export vino italiano e tutela salute consumatori

BRUXELLES – “Il nostro impegno per il benessere dei cittadini dell’UE è compatibile con il nostro sostegno al settore vitivinicolo”.

A sottolinearlo è Janusz Wojciechowski, Commissario europeo per l’agricoltura, nella lunga intervista rilasciata ad agricultura.it

Politiche su alcol in etichetta vino: le aziende italiane pensano che possano sfavorire il Made in Italy. Cosa ne pensa?

“Il settore vitivinicolo deve adattarsi a una società che sta cambiando i modelli di consumo a causa di preoccupazioni per la salute, nuove bevande concorrenti, nuove abitudini culturali” commenta il commissario.

“Non rispondere alle richieste di informazioni da parte della società, ad esempio le informazioni dietetiche rappresenterebbero un grave rischio reputazionale per i nostri prodotti, non solo in Italia ma anche quando vengono venduti nell’UE e all’estero. Nel caso del vino, in quanto prodotto contenente alcol, questo rischio è particolarmente elevato.

Due anni fa, in occasione dell’ultima riforma della PAC, sono state introdotte nuove norme sull’etichettatura del vino, per volontà del legislatore, per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori, aggiungendo l’elenco degli ingredienti e una dichiarazione nutrizionale.

Capisco che l’industria abbia alcune preoccupazioni riguardo a queste nuove regole sull’etichettatura. Ma allineano semplicemente il vino alle regole che si applicano a tutti gli altri prodotti alimentari.

Tuttavia, il vino beneficia di un sistema di etichettatura privilegiato e le esigenze del settore sono state prese in considerazione nell’ultima riforma della PAC, garantendo flessibilità di cui nessun altro prodotto alimentare gode. Ciò vale in particolare per l’etichettatura elettronica.

La possibilità di presentare le informazioni utilizzando un codice QR che permetta, ad esempio, di adattare la lingua alla posizione geografica della bottiglia, non può che portare vantaggi ad un settore che dipende sempre più dal commercio e dalle vendite al di fuori del Paese d’origine.

Abbiamo percepito un certo disagio per l’approccio adottato dalla Commissione riguardo alla presentazione del codice QR, ma abbiamo proposto l’unica opzione per un sistema unico giuridicamente valido di indicazione del codice QR. L’alternativa era un vuoto interpretativo che avrebbe potuto causare seri problemi al mercato unico e, di conseguenza, alle esportazioni di vino.

Un uso improprio o una cattiva interpretazione delle flessibilità concesse al settore sarebbe controproducente per l’intero settore, suscitando reazioni negative da parte di chi, non solo in Italia, non condivide questo vantaggio concesso al settore” ha concluso Wojciechowski.

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Foto Wojciechowski – Copyright European Commission

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