ROMA – “Il rafforzamento della filiera bosco-legna-energia può contribuire a valorizzare le potenzialità che il patrimonio forestale del nostro Paese è in grado di garantire in termini di sviluppo, occupazione e salvaguardia ambientale delle nostre aree interne”.
Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nel suo intervento a Veronafiere per “Progetto Fuoco”. La selvicoltura può rappresentare uno dei settori più dinamici della green economy, dare valore al bosco italiano significa anche rimettere in moto un’economia forestale in grado di attivare occupazione e valorizzazione delle risorse locali.
Il basso tasso di prelievo di legno e legname comporta una forte dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento l’industria nonché per l’importazione di legna da ardere, pellet e cippato. Paradossalmente, a fronte di settori industriali solidi e competitivi su scala internazionale legati ai prodotti a base di legno e cellulosa, la domanda di materie prime legnose, semilavorati in legno e biocombustibili legnosi non è soddisfatta -se non parzialmente- dalle risorse forestali nazionali.
Secondo Cia, è necessario un cambio di paradigma: grazie alla gestione forestale sostenibile è possibile attivare uno sviluppo economico locale finalizzato a creare posti di lavoro nella produzione forestale e nella prima lavorazione per la creazione di materiali grezzi e semilavorati, da utilizzare a fini strutturali, artigianali ed energetici. In questo ambito il ruolo delle imprese boschive è fondamentale. Attualmente, il tasso medio globale di prelievo di legname dai nostri boschi è uno dei più bassi d’Europa. Per Cia è, dunque, necessario favorire accordi interprofessionali pluriennali su scala territoriale e la creazione di reti d’impresa tra chi produce, utilizza e trasforma il legno. “Una vera e propria integrazione orizzontale e verticale della filiera del legno che condividiamo con Aiel, l’Associazione italiana energie agroforestali promossa da Cia”, aggiunge Fini-. In questo contesto, le biomasse legnose possono offrire un contributo significativo anche per la sicurezza energetica del Paese e per garantire il raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione fissati dall’Ue al 2030 e 2050”.