BRUXELLES – “Quella del granchio blu è un’emergenza sulla quale l’Europa non può voltarsi dall’altra parte. I danni hanno raggiunto cifre da capogiro, con il comparto delle vongole veraci che rischia di perdere quasi il 90% della produzione perché il granchio ha divorato tutto: semina, novellame, prodotto. Una situazione di assoluta crisi per l’ecosistema dell’Adriatico e delle lagune.
Ecco perché oggi abbiamo deciso di portare qui a Bruxelles una significativa delegazione di rappresentanti del settore della pesca e dell’acquacoltura, le principali associazioni di categoria, i sindaci e la Regione Veneto, con l’assessore Cristiano Corazzari e alcuni Consiglieri, per riunirci attorno a un tavolo e dialogare con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue e la Commissione europea. È stato un incontro molto pragmatico e costruttivo. Ad oggi abbiamo la cattura, ma dobbiamo dispiegare tutte le forze per mettere in campo misure straordinarie che salvino la pesca e l’acquacoltura. A livello italiano e regionale si è fatto molto per tutelare pesca e acquacoltura, ma di fronte al rischio di perdere la venericoltura italiana, che è la più importante d’Europa con un valore di 200 milioni di euro l’anno, bisogna fare ancora di più e non lasciare nulla di intentato.” Lo dicono le eurodeputate della Lega, Rosanna Conte (capogruppo di Id in commissione Pesca) e Paola Ghidoni (membro della commissione Agricoltura), in merito all’evento ‘Granchio blu – La voce del settore in Ue’ da loro organizzato presso il Parlamento europeo a Bruxelles.
“Come unica coordinatrice italiana in Commissione Pesca al Parlamento Europeo – dichiara l’on. Conte – e dopo anni battaglie condotte in difesa del settore, ho ritenuto necessario, assieme alla collega Ghidoni coinvolgere tutti gli attori che possono contribuire a trovare soluzioni e dare risposte concrete e sostegno agli operatori. Abbiamo così rafforzato quella sinergia tra Europa, Regione e territori che ho voluto coltivare in questi anni. Già nel 2020 avevo presentato a Bruxelles un rapporto in cui sollevavo i rischi connessi al granchio blu, e purtroppo avevo ragione. In questi anni, ho pressato la Commissione con continue interrogazioni, incontri e interlocuzioni informali. Con questo incontro, abbiamo sensibilizzato ancora di più l’Europa su questa problematica, con l’auspicio che arrivino presto ulteriori aiuti concreti, oltre all’approvazione dei 2,9 milioni di aiuti di Stato e ai fondi disponibili del Feampa, del programma dell’UE per l’ambiente e azione per il clima, e dei fondi della politica di coesione, che devono essere sfruttati.”
Per l’on. Ghidoni: “l’emergenza granchio blu non riguarda solo i pescatori italiani, ma un’intera filiera produttiva e commerciale che parte dall’Adriatico e attraversa l’Europa. Ecco perché la Commissione Europea deve farsene carico e dare risposte”. E aggiunge: “Già nell’agosto scorso avevo sollevato la questione attraverso un’interrogazione. Il granchio blu non divora solo milioni di euro di fatturato. I molluschi di cui si nutre sono anche una preziosa risorsa ambientale. Cozze, vongole e ostriche, durante il loro ciclo vitale, possono assorbire fino a 254g di Co2 per ogni chilogrammo. Eppure ad oggi nulla è stato fatto. Per questo, con Rosanna Conte, abbiamo deciso di portare la voce dei rappresentanti delle categorie coinvolte e del territorio dove conta farla sentire. La Commissione dimostri di servire i cittadini e non le lobby”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari ha ricordato, tra l’altro, la recente approvazione da parte della giunta della proposta di declaratoria di calamità naturale causata dal granchio blu per l’annualità 2023, con la delimitazione delle aree danneggiate, al fine di far sì che, una volta pubblicato in GU il decreto ministeriale che dichiara lo stato di calamità naturale, possano essere accelerate le richieste di indennizzo da parte delle imprese per accedere alle risorse del Fondo di Solidarietà Nazionale. “È necessario accelerare i tempi – ha dichiarato l’esponente della giunta Zaia – poiché la stagione è alle porte e il granchio tornerà in forze. I pescatori hanno bisogno di aiuti immediati, c’è un intero settore, quello della venericoltura, che rischia di scomparire. Sono a rischio 1500 imprese individuali oltre a un settore che rappresenta la nostra cultura e la nostra identità”.