STRASBURGO – “Da settimane sembra emergere una deriva pericolosa in alcune dichiarazioni irresponsabili di alcuni leader europei: il sacrosanto sostegno all’Ucraina si sta trasformando in qualcosa di diverso. Qualcuno oggi vuol dare l’idea di un continente che si prepara alla guerra, un’economia Ue che si trasforma in economia di guerra. È un concetto pericoloso, nei suoi effetti ma anche incompatibile con il disegno europeo e il Consiglio ha l’obbligo di ribadire che il valore del progetto di cooperazione europea è la pace.
Si vuole trasformare un’istituzione premiata nel 2012 col Nobel per la pace in un continente che si prepara alla guerra? Bisogna ribadire che noi siamo pronti a sostenere l’Ucraina, ma che l’Ue rimane un percorso di pace, non un progetto militare o di difesa, ma di cooperazione pacifica tra Stati. Il tema dell’agricoltura è strettamente collegato all’Ucraina: nel prossimo Consiglio serve evidenziare che il sostegno finanziario a Kiev deve andare di pari passo col sostegno ai più deboli, a chi oggi in Ue è più in difficoltà, soprattutto alla categoria agricola. Su questo la Commissione deve fare mea culpa e a confermare gli errori Ue nell’approccio con il mondo agricolo è il dietrofront su alcuni provvedimenti, soprattutto in questo fine di legislatura. L’auspicio è che l’atteggiamento Ue cambi. E che non passi il messaggio che rischia di passare: che si vuole togliere la benzina ai trattori, per metterla nei carri armati”.
Così Marco Zanni, europarlamentare della Lega, presidente del gruppo Id, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento europeo.