ROMA – Il mantenimento della clausola di salvaguardia automatica per tutelare il riso italiano voluta dal Parlamento Ue è importante dopo che nell’ultima campagna si è registrata una vera e propria invasione di prodotto asiatico a dazio zero, con le importazioni dalla Cambogia che sono addirittura raddoppiate (+104%).
E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia dopo aver sventato il tentativo della presidenza belga di togliere il meccanismo di tutela delle produzioni nazionali nell’ambito del nuovo regolamento sul Sistema di Preferenze Generali (Spg), le misure che puntano a favorire la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo incentivando le importazioni a dazio zero.
Al centro del contendere era, in particolare, l’articolo 29 del provvedimento che, secondo la proposta della Commissione Ue e del Parlamento, prevede l’attivazione automatica di una clausola di salvaguardia se le importazioni da un paese superano una soglia in termini di quantità, evitando quello che sarebbe un vero e proprio dumping ai danni degli agricoltori europei, con arrivi incontrollati di prodotto straniero senza alcun sistema di difesa.
Basti ricordare che oggi oltre il 60% del riso importato dall’Italia è a dazio agevolato, secondo una analisi della Coldiretti. Grazie all’azione di Coldiretti e Filiera Italia, il Parlamento europeo aveva già previsto nella propria relazione la previsione della clausola di salvaguardia sul riso e rinviato le discussioni in sede di trilogo successivamente alle elezioni europee. La reintroduzione del meccanismo è fondamentale per la tutela delle oltre diecimila famiglie, fra dipendenti e imprenditori, impegnate lungo la Penisola in questa filiera produttiva che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy.
Coldiretti e Filiera Italia hanno posto anche la necessità che la clausola di salvaguardia venga accompagnata dalla previsione del principio di reciprocità volto a tutelare non solo la filiera, ma anche i cittadini consumatori da prodotti con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto delle produzioni europee e italiane. Basti dire che nei campi di riso dei Paesi asiatici viene usato il triciclazolo un potente pesticida vietato invece nell’Unione Europea. Grazie al pressing e di Coldiretti e Filiera Italia peraltro è stato sventato nelle scorse settimane il tentativo della Commissione Ue di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg.
L’Italia – conclude la Coldiretti – garantisce oltre il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo con 9 risaie su 10 concentrate fra la Lombardia, Veneto e Piemonte. Ora con il blocco del trilogo ogni discussione è rimandata al prossimo Parlamento e Commissione.