BRUXELLES – “L’accordo raggiunto la scorsa notte tra i negoziatori di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione conferma la solidarietà europea nei confronti dei produttori agricoli ucraini colpiti dall’aggressione russa, e garantisce un’adeguata protezione per le produzioni dell’Unione dalle speculazioni commerciali che hanno portato a un crollo dei prezzi cerealicoli e delle semine in Europa”.
Così Paolo De Castro, membro della Commissione Commercio, commenta l’accordo raggiunto la scorsa notte tra le istituzione europee sul rinnovo delle Misure Commerciali Temporanee per l’Ucraina, che verrà votato oggi stesso dalla Commissione Commercio e in aprile dalla Plenaria dell’Eurocamera, per entrare in vigore il prossimo giugno.
“L’accordo aggiunge mais, miele, avena e semole alla lista di prodotti coperti dal cosiddetto freno di emergenza in caso di importazioni superiori alle medie degli scorsi due anni, che inizialmente – spiega De Castro – includeva solo zucchero, carne di pollame e uova. Nel caso di superamento dei valori di export medi del 2022 e 2023, la Commissione dovrà intervenire entro 14 giorni, bloccando le importazioni in Europa.”
“Inoltre – prosegue l’eurodeputato PD – viene specificato che la Commissione potrà ricorrere all’uso di misure di salvaguardia generali nel caso di importazioni eccessive di cereali ucraini, e in particolare di grano, prevedendo anche delle compensazioni finanziarie per gli agricoltori europei”.
“Come abbiamo sempre detto, un equilibrio più ambizioso tra il supporto al popolo ucraino e la legittima tutela dei nostri nostri agricoltori era possibile, e l’accordo della scorsa notte lo dimostra nonostante i rischi paventati di mettere a repentaglio la tempestiva applicazione delle misure a favore di Kiev. Lo stesso coraggio serve ora nei confronti di Mosca – conclude De Castro – ci auguriamo che l’Esecutivo Ue rispetti la volontà del Parlamento mettendo finalmente uno stop alle esportazioni di cereali russi a basso costo che, nelle ultime settimane, sono dilagate all’interno dell’Unione.”