Pecorino Romano DOP: si consolida il mercato, costo del latte e prezzo al consumo stabili. Nel 2024 si prevede una flessione delle aziende

CAGLIARI – Prima analisi , del Centro Studi Agricoli , sui dati dei primi 5 mesi delle produzioni del Pecorino Romano Dop per la stagione 2023/2024.

Una stagione che ha segnato per alcune zone della Sardegna un situazione di marcata siccità ( vedasi la Baronia ed alcune zone dell’Ogliastra)  dove non piove da mesi e dove l’erba dei pascoli non è cresciuta e gli allevatori di questi territori sono ancora oggi costretti a alimentare il proprio bestiame esclusivamente con mangimi azzerando il margini del guadagno, pur avendo un prezzo del latte di pecora soddisfacente. Mentre in altri territori della Sardegna, le piogge sono state soddisfacenti e i pascoli sono ricoperti di erba.  In questi primi 5 mesi ( ottobre 2023/Febbraio 2024) i dati  certificati dal Consorzio Pecorino romano DOP, registrano un aumento del 9% delle produzioni di latte di pecora e del 14,5%  le produzioni del Pecorino romano DOP, ( 124.570 Qli al 29 Febbraio 2024 contro i 109.290 Qli del 2023) . Mentre la resa, in questi primi 5 mesi di produzioni appare leggermente inferiore del 1,4%  ( 5,89 litri per 1 Kg Pecorino Romano Dop nel 2024 rispetto ai 5,84 litri per 1 Kg di PR Dop nel 2023) . Il prezzo  del pecorino Romano DOP a 5 mesi, secondo i dati del CLAL appaiono stabili da oltre due mesi a Euro 12,15 al Kg.  E resta ancora superiore di oltre 2 euro al Kg sul Parmigiano Reggiano DOP a 12 mesi,  Il Prezzo del latte di pecora nel sistema Industriale si attesta sui €. 1,40/1,50 litro mentre nel sistema Cooperativo dovrebbe attestarsi a fine campagna in oltre 1,70/ 1,80 litro.

Seguendo questo trend di produzioni, le proiezioni calcolate dal Centro Studi Agricoli portano a calcolare a fine anno, Luglio 2024,  una produzione totale in aumento rispetto ai  QLi di pecorino romano DOP, in pasta, prodotti nella precedente annata. Una produzione della DOP Sarda, dove le produzioni di anno in anno appaiono sempre in crescita e dove il mercato appare assorbire  l’intera produzione, garantendo un prezzo stabile sia del PR Dop e conseguentemente del prezzo del latte pagato al Pastore Sardo. Oggi comunque, afferma Tore Piana Presidente del Centro Studi Agricoli, non bisogna assolutamente abbassare la guardia, vi è la necessità di monitorare costantemente la situazione delle produzioni, proseguire con le produzioni elevando  la  qualità del PR DOP abbassando la percentuale di sale, promuovendo verso nuovi mercati il consumo del PR Dop. Dobbiamo riconoscere, senza il minimo dubbio che il mercato si è stabilizzato grazie alle proteste dei pastori sardi del 2019  e grazie alle azioni attuate dal Consorzio Pecorino Romano a favore sia della qualità che nella ricerca dei nuovi mercati. Inoltre a livello Regionale continuiamo a insistere, come CSA  nel dover attivare le funzioni dell’Organismo Professionale OILOS. Organismo inspiegabilmente congelato e inattivo dal giorno del suo riconoscimento.

Secondo sempre Tore Piana, Vi è la necessità che il nuovo Assessore Regionale all’Agricoltura Sardo che verrà nominato nei prossimi giorni, costituisca un tavolo latte Sardegna a regia Regionale, dove si confrontino tutti gli attori della filiera delle tre tipologie produttive, latte di pecora, latte di capra e latte vaccino, almeno una volta ogni tre mesi. A preoccupare il CSA appaiono le possibili conseguenze di eventuali introduzioni di DAZI in USA nel caso ci fosse la vittoria a Presidente degli Stati Uniti di Trump, nel mese di Novembre 2024. Per Tore Piana è urgente che  si avviino le procedure per riconoscere lo stato di siccità e calamità naturale, in quei territori dove le piogge sono state quasi inesistenti, conclude Tore Piana

 

Informazione pubblicitaria