ROMA – “In vista della prima Giornata del Made in Italy, indetta per il 15 Aprile dal Ministero competente, mi corre l’obbligo di ricordare che le eccellenze agroalimentari italiane nascono primariamente in campo e che l’85% di tali prodotti, che fanno celebre il nostro Paese nel mondo, dipendono dalla disponibilità d’acqua, gestita per l’81% in maniera collettiva dai Consorzi di bonifica ed irrigazione a servizio di 3.300.000 ettari di campagne”.
A ricordarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che prosegue: “Anche la qualità non può ormai prescindere da una cornice di sostenibilità e per questo l’innovazione, frutto della nostra ricerca, mette a disposizione Irriframe, sistema per il miglior consiglio irriguo e Goccia Verde, certificazione volontaria di sostenibilità idrica.”
A tal proposito, l’Associazione degli enti che si occupano di bonifica ed irrigazione, ricorda che tutti i cantieri del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, affidati alle realtà consorziali, sono stati avviati ed il 62% è nelle fasi conclusive; per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è in corso il 75% dei lavori ed il 27% ha già superato metà dell’opera.
Su un campione di 115 progetti, pari al 75% di quelli finanziati per la gestione sostenibile dell’acqua dal M.A.S.A.F. (Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste), il valore complessivo degli interventi previsti è di oltre 1 miliardo e 104 milioni di euro (€ 1.104.345.375, 28), interessanti 478.004 ettari, di cui l’87% è stato colpito da siccità e ondate di calore nel più recente quinquennio.
Le opere previste permetteranno il 31% di risparmio idrico (548.710.121 metri cubi), cioè un volume superiore a quello utile dal lago di Garda, il più grande bacino italiano.
I progetti in fase di realizzazione insistono per il 79% su aree con colture specializzate (quindi, a maggiore redditività) ed ogni progetto interessa mediamente 3 prodotti a denominazione d’origine (DOP, IGP, DOCG, DOC…); aumenteranno l’occupazione di quasi 54.000 unità, incrementando il valore agricolo di oltre 96 milioni di euro all’anno.
Particolarmente interessante ed esemplificativa è la proiezione sulla trasformazione di 20.000 ettari da frumento a coltura specializzata (frutteti, orticole, ecc.), grazie all’irrigazione: il valore della Produzione Lorda Vendibile schizza da 24 milioni a 300 milioni di euro, incrementando l’occupazione di quasi 7.700 unità.
“Ciò è quantomai significativo nella settimana caratterizzata dal ritorno del presidio Coldiretti al valico del Brennero per protestare contro la concorrenza sleale di importazioni spesso prive delle necessarie certificazioni – commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Migliorare la rete irrigua del Paese garantirà invece maggiore salubrità alimentare, incrementando i servizi ecosistemici per contrastare la crisi climatica, salvaguardando il territorio. Per questo chiediamo che l’eventuale utilizzo di acque reflue in agricoltura debba essere accompagnato da precise garanzie a tutela della qualità del cibo.”
Non solo: è del 2019 il Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, tuttora in attesa delle necessarie scelte strategiche di Governo e che prevede 858 interventi per un investimento complessivo di circa 4 miliardi e 339 milioni, capaci di attivare oltre 21.000 posti di lavoro.
“Coerenti con gli interessi del made in Italy agroalimentare ed in linea con i cronoprogrammi europei, siamo pronti alle sfide della crisi climatica ed agli obbiettivi, che le autorità competenti vorranno affidarci” conclude il DG di ANBI.