RAUSCEDO (PN) – Da Vinitaly la posizione di Yuri Zambon, nuovo direttore dei Vivai Cooperativi Rauscedo: “Il vino italiano non ha bisogno di piani straordinari, gli strumenti per gestire e migliorare le produzioni ci sono: si favorisca, nella misura ocm di restyling dei vigneti, l’utilizzo di materiale di propagazione di alta qualità e i vitigni resistenti”.
“Il rischio strettamente connesso agli aiuti alle estirpazioni è quello di incentivare l’abbandono dei vigneti collinari e delle aree interne accelerando il fenomeno della “migrazione” della vite verso gli areali più produttivi di pianura”. “In questo modo non solo verrebbe vanificato l’obiettivo di contenimento delle produzioni, ma si rischierebbe di perdere per sempre il patrimonio di biodiversità, coesione sociale e difesa del territorio rappresentato dalla viticoltura eroica o comunque collinare, esasperando i problemi di tutela idrogeologica e paesaggistica del nostro Paese”.
Anche perché, prima di incidere sul capitale rappresentato dai circa 670mila ettari vitati del Belpaese (un valore vicino al minimo storico), compromettendo la capacità di reagire a nuove opportunità di mercato, converrebbe percorrere strade alternative.