TERRICCIOLA – “Territori come la Valdera e l’alta Val di Cecina, che mostrano identità particolari e pluriennali tradizioni, fanno nascere quelle eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Queste due zone andrebbero quindi valorizzate ulteriormente, con una messa in rete e un risalto da un punto di vista culturale, ambientale e agricolo: è infatti soprattutto dall’agricoltura che nascono i prodotti della nostra eccellenza, come l’olio e il vino”.
Lo ha detto il Senatore Patrizio La Pietra, sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, intervenendo ad un incontro sullo sviluppo e le potenzialità dell’agricoltura e dell’allevamento in Valdera e Val di Cecina (Pisa) con l’obiettivo di individuare le potenzialità da incentivare per lo sviluppo del territorio e della filiera agricola.
“Nei piccoli territori come questi si possono trovare le grandi eccellenze della nostra nazione. L’Italia è infatti caratterizzata proprio da questo aspetto fondamentale: è costellata di piccoli territori che la rendono competitiva a livello mondiale sul piano della qualità” ha aggiunto il senatore che ha incontrato i produttori vitivinicoli, le associazioni dei cacciatori, i tartufai e gli allevatori e produttori di pecorino.
Tra i presenti, nella Fattoria di Fibbiano di Nicola Fantoni, anche il sindaco di Montecatini Val di Cecina Francesco Auriemma e Matteo Arcenni consigliere comunale della lista Terricciola SiCura da sempre in prima linea per la valorizzazione del comparto agricolo della Valdera e dell’Alta Val di Cecina.
“Siamo un comune agricolo e possiamo fare molto per i nostri agricoltori e il nostro territorio. Siamo convinti che l’agricoltura possa diventare un veicolo per lo sviluppo della Valdera in grado di dare un suo contributo anche a livello nazionale in un connubio tra produzioni di eccellenza e turismo per far crescere anche economicamente territori più piccoli come i nostri” ha ricordato Arcenni.
Tra i temi affrontati durante l’incontro quello della sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica per le aziende oltre alla competitività sui mercati.
“La transizione ecologica va bene ma deve essere accompagnata anche dalla volontà di impegnarsi per accogliere le esigenze dei nostri agricoltori – ha detto La Pietra. – L’Europa non può infatti essere solo un bel giardino che ci porti a comprare i prodotti dall’estero. In questi termini, la stessa ha creato dei cortocircuiti che vanno adesso spenti: le nostre aziende sono costrette a rispettare regole dal punto di vista ambientale, sociale e sanitario – e questo è indubbiamente corretto – ma questo rigore non le rende competitive nel confronto con gli altri Paesi che non presentano le stesse norme. Dobbiamo dunque cominciare a tutelare i nostri agricoltori in questo senso: in Europa stiamo portando questo messaggio” ha concluso.