ROMA – Segno meno per le aziende agricole che occupano dipendenti, per gli operai agricoli dipendenti e per quelli autonomi. Sono alcuni dei dati che emergono dalla lettura del report “Mondo agricolo”, curato da Inps, che delinea diverse interessanti tendenze in atto nel comparto primario (a novembre 2024 usciranno i dati relativi al 2023).
In base ai dati contenuti nel rapporto, il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti è passato da 180.167 nel 2021 a 174.636 nel 2022, registrando, come lo scorso anno, un decremento pari a -3,1%. Complessivamente, nel periodo 2017-2022, il numero di aziende con dipendenti è diminuito complessivamente del -7,1%.
A livello regionale, il maggior decremento in percentuale si registra in Molise con un -7,1%, seguito dalla Calabria con un -5,7%, mentre l’unica regione in controtendenza, in cui si evidenzia un lieve incremento, è il Friuli Venezia Giulia (+0,2%).
In diminuzione anche il numero di operai agricoli dipendenti che passa da 1.033.075 nel 2021 a 1.006.975 nel 2022, con un decremento di circa 26.200 lavoratori, pari a -2,5%, proseguendo la decrescita iniziata nel 2019. La distribuzione territoriale degli operai agricoli dipendenti, in base al luogo di lavoro, nell’anno 2022 evidenzia che il Sud è l’area geografica che, con il 35,9%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Nord-est con il 23,5%, dalle Isole con il 16,0%, dal Centro con il 13,4% e dal Nord-ovest con il 11,2%.
A livello regionale, nell’ultimo anno, il numero di operai agricoli dipendenti diminuisce, in modo particolare, in Calabria (-7,0%), in Puglia (-5,7%) ed in Abruzzo (-5,6%), mentre aumenta in Emilia Romagna (+3,4%), in Toscana (+3,0%) e nelle Marche (+1,4%). Le regioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratori sono la Puglia (15,6%), la Sicilia (13,7%), l’Emilia-Romagna (9,7%) e la Calabria (8,6%). In termini di incidenza sulla popolazione totale il Trentino Alto Adige è in testa, con 5 operai agricoli ogni 100 abitanti, mentre la media italiana è inferiore a 2. La classe d’età più numerosa nel 2022 risulta essere quella ‘50-54 anni’, in cui si trova il 12,1% dei lavoratori. Nelle classi d’età da 50 anni in poi si concentra più di un terzo (35,6%) dei lavoratori, mentre il 21,6% ha meno di 30 anni. Dal 2017 al 2021, nella composizione per genere, la percentuale di donne sul totale dei lavoratori diminuisce, passando dal 33,5% al 31,5%, mentre nel 2022 fa registrare un lieve aumento, attestandosi al 31,9%.
LIl numero di lavoratori agricoli autonomi passa da 436.689 nel 2021 a 431.215 nel 2022, con una diminuzione di circa 5.500 lavoratori, pari al -1,3%. Fra le categorie di lavoratori autonomi, l’unica in aumento risulta essere quella degli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), che passa da 45.002 a 46.213, con un incremento pari a +2,7%. Dal 2017 i Coltivatori Diretti hanno avuto un continuo andamento decrescente, passando dai 415.636 lavoratori del 2017 ai 384.861 del 2022, facendo registrare una diminuzione complessiva pari a -7,4%. Tale categoria continua ad essere, comunque, nettamente prevalente, rappresentando l’89,3% del totale del 2022. I Coloni e Mezzadri, trattandosi di un gruppo chiuso in ingresso, sono ormai vicini alla scomparsa: risultavano solo 141 nel 2022.
Gli Imprenditori Agricoli Professionali evidenziano un trend in continua crescita, passando dai 38.331 lavoratori del 2017 ai 46.213 del 2022, facendo registrare un incremento pari al +20,6%. A livello territoriale, nel 2022 più della metà dei lavoratori agricoli autonomi (50,3%) si trova nelle regioni del Nord. Il Nord-est è in particolare l’area geografica che, con il 28,0%, presenta il maggior numero di lavoratori agricoli autonomi, seguita dal Nord-ovest con il 22,3%, dal Sud con il 21,4%, dal Centro con il 16,5% e dalle Isole con il 11,8%.
Con riferimento alla distribuzione regionale, in Piemonte si concentra la maggior parte dei lavoratori agricoli autonomi, con 45.807 unità, pari al 10,6%, seguono il Veneto con 45.259 (10,5%), la Lombardia con 40.863 (9,5%) e l’Emilia-Romagna con 40.475 (9,4%). La composizione per genere tra i lavoratori autonomi fa registrare la prevalenza maschile, nel 2022 289.888 lavoratori, pari al 67,2%, mentre nel 2017 la quota di maschi era inferiore (65,9%). La classe d’età modale nel 2022 risulta essere quella ’70 e oltre’, scalzando quella del triennio precedente ‘55-59 anni’, con 62.498 lavoratori, pari al 14,5% del totale. Nelle classi d’età da 55 anni in poi si concentra il 49,3% dei lavoratori agricoli autonomi. L’età media dei lavoratori fa registrare un aumento, passando da 53,6 nel 2021 a 53,8 anni nel 2022. Il numero di aziende agricole autonome è passato da 352.625 dell’anno 2021 a 350.331 del 2022, registrando una lieve diminuzione, pari a -0,7%.
Nel periodo 2016-2018 il numero di aziende agricole autonome era aumentato di 4.544 unità, con un incremento pari a +1,3%. A livello regionale, nell’ultimo anno, il maggior decremento in percentuale si registra in Molise (-3,7%), Liguria (-2,4%) e Abruzzo (-2,3%); le regioni in cui si registra il maggior incremento sono Puglia (+2,5%) e Lombardia (+0,3%).