ROMA – “All’interno del governo è in atto da alcuni giorni il braccio di ferro sul divieto di installazione dei pannelli fotovoltaici sui terreni coltivati: da una parte il Ministro dell’Ambiente, dall’altra il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che ha annunciato di voler portare in consiglio dei ministri un provvedimento per decretare lo stop al fotovoltaico sul suolo agricolo.
In questa diatriba politica in scena nell’esecutivo nazionale, la posizione di Confeuro rimane assai chiara e netta: la nostra confederazione è tesa a tutelare le superfici agricole, visto e considerato il pericoloso fenomeno manifestatosi negli ultimi anni di erosione delle superfici destinate alla produzione agroalimentare.
D’altro canto, se si vuole davvero cogliere la sfida di rendere più produttivo e proteso all’autosufficienza un paese come il nostro, che su questa antica questione arretra anno dopo anno, non si possono distogliere superfici. Anzi, bisognerebbe recuperare anche quei terreni che al momento risultano incolti, restituendoli a quei piccoli e medi produttori, schiacciati dalla crisi economica e da politiche governative ed europee vacue e poco incisive.
Detto questo, è chiaro che resta importante per le aziende sviluppare sistemi di produzione come l’agrivoltaico ma che siano concentrati per il consumo aziendale o comunque di distretto. Serve trovare il giusto equilibrio a tutela dell’ambiente e dell’economia: il governo ci riuscirà?”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.