ROMA – “Tutelare la produzione nazionale di riso è fondamentale per mantenere il primato dell’Italia a livello comunitario, sia a livello di superfici coltivate, pari a quasi 200mila ettari, che soprattutto in termini produttivi, dal momento che il nostro paese rappresenta circa la metà della produzione dell’Unione Europea, potendo inoltre vantare un inestimabile patrimonio di varietà con caratteristiche uniche, molto conosciute e apprezzate in tutto il mondo”.
Lo ha sottolineato la Copagri, intervenendo all’odierna riunione del Tavolo riso, svoltosi al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste alla presenza del titolare del dicastero Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Patrizio La Pietra.
“Per tali ragioni, non possiamo che esprimere apprezzamento per la volontà manifestata dal governo di istituzionalizzare il tavolo di filiera del riso e di utilizzare quella sede per portare avanti il confronto sullo stato di salute del comparto, così da aggiornare la strategia di settore coinvolgendo tutti i protagonisti”, ha aggiunto la Confederazione, ricordando che “il 95% della produzione risicola nazionale si concentra nel Nord Italia, e in particolare in Piemonte e Lombardia, dove si trovano centinaia di aziende di medio-grandi dimensioni, anche se non mancano realtà virtuose in altre regioni del Centro Sud”.
“Tale strategia – ha fatto notare la Copagri – non potrà prescindere dal fondamentale ruolo svolto dalla ricerca e dall’innovazione, con particolare riferimento alle innumerevoli possibilità di sviluppo legate all’utilizzo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, evidenziate in maniera esemplare dalla sperimentazione avviata nel pavese con una specie di riso modificata genomicamente per resistere al brusone, una delle peggiori fitopatie che colpiscono le risaie”.
“La difesa del comparto – ha proseguito la Confederazione – passa anche dal ripristino della clausola di salvaguardia nei confronti delle importazioni dai Paesi meno avanzati, tema sul quale ci aspettiamo un forte impegno da parte del Parlamento Europeo che uscirà dalle urne, e dal rispetto del principio reciprocità, interventi volti a proteggere la produzione nazionale e la salute del consumatore”.
“Tutti questi elementi dovranno confluire sinergicamente all’interno di un aggiornato piano di settore, tramite cui promuovere la risicoltura, così da andare al contempo a valorizzare una coltura fondamentale per la gestione della risorsa idrica, in particolare per la capacità intrinseca delle risaie di immagazzinare l’acqua in eccesso derivanti dall’andamento climatico avverso, tema sempre più rilevante per la gestione aziendale e per il futuro del Primario”, ha conclude la Copagri.