ROMA – Calano (-7%) le importazioni di grano duro nei primi due mesi dell’anno (gennaio-febbraio 2024) rispetto al 2023. Aumentano quelle di cereali in granella. E’ quanto emerge dal report (del 20 maggio) di Anacer, Associazione nazionale cerealisti.
Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi due mesi del 2024 sono aumentate nelle quantità di 401.000 tonnellate (+10,8%) e diminuite nei valori di 237,7 milioni di euro (-13,7%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si registra l’incremento delle importazioni di cereali in granella di 434.000 tonnellate
(+17,6% nelle quantità e -16% nei valori), di cui +299 mila t di grano tenero, +158.000 t di mais e +11.000 t di orzo. Risulta in calo invece il grano duro di 31.000 t (-7% nelle quantità e -31% nei valori) e gli altri cereali minori (-5.100 t).
Il riso, considerato nel complesso tra riso semigreggio, lavorato e rotture di riso, si riduce di circa 20.000 tonnellate (-38%). Le importazioni di farine proteiche vegetali diminuiscono nelle quantità di 113.000 t (-23%), quelle dei semi e frutti oleosi invece aumentano di 38.000 t (+8,4%).
Le esportazioni dall’Italia nei primi due mesi del 2024 aumentano nelle quantità di 82.000
tonnellate (+11,2%) e nei valori di 37,8 milioni di euro (+3,9%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incremento delle vendite all’estero si deve in particolare alle paste alimentari (+48.000
tonnellate, pari a +15%, corrispondente a +38,4 milioni di euro, +8%). In aumento anche le quantità esportate dei prodotti trasformati (+41.000 t), della farina di grano tenero (+9.000 t) e dei mangimi a base di cereali (+7.300 t). Si riducono invece le esportazioni dei cereali in granella (-34.000 t) e della semola di grano duro (-3.800 t, pari a -16,7%). L’export di riso aumenta di 14.600 t nelle quantità (+12,7%) e di 10,1 milioni di euro nei valori (+6,8%), considerando nel complesso risone, riso semigreggio, lavorato e rotture.
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi due
mesi del 2024 un esborso di valuta pari a 1.495,9 milioni di euro (1.733,6 nel 2023) ed introiti per 1.008,4 milioni di euro (970,6 nel 2023). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -487,5 milioni di euro, contro -763,0 milioni di euro nel 2023.