Albicocche: in Calabria il clima non aiuta il raccolto, diminuzione dei volumi prevista, ma qualità buona

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Dopo i primi stacchi della scorsa settimana e il debutto commerciale, la campagna albicocche vedrà crescere nei prossimi giorni i volumi immessi sul mercato. Protagonisti di questo avvio di stagione sono i frutti del Sud Italia, dove aziende come la Op Agricor – Gallo di Corigliano Rossano (Cosenza) riescono a soddisfare le esigenze della distribuzione da metà maggio a fine luglio, coprendo tutti i segmenti della categoria: premium, biologico, residuo zero e prodotto di filiera.

Natalino Gallo, presidente dell’Op Agricor, stima volumi in contrazione per Calabria e Basilicata rispetto alla scorsa campagna, una situazione influenzata da un andamento climatico non ottimale. “La stagione è partita con una decina di giorni d’anticipo rispetto al 2023, negli areali di produzione si sono già superati i 30°C ed elevati livelli di umidità: questo non giova alla crescita dell’albicocca – spiega l’imprenditore – Gli sbalzi termici delle ultime settimane hanno determinato calibri non troppo generosi per le varietà precoci, ma i livelli zuccherini e aromatici sono molto soddisfacenti. Durante l’inverno non ci sono state sufficienti ore di freddo e il caldo riscontrato durante l’allegagione impatterà sui volumi disponibili: stimiamo che tra Calabria e Basilicata possa mancare circa il 30% della produzione rispetto allo scorso anno, prevalentemente sulle varietà tardive di luglio, mentre per maggio e giugno i quantitativi sono nella norma”.

Op Agricor lavora con 300 ettari di albicocco e la campagna si sviluppa da metà maggio a fine luglio. Un periodo in cui l’azienda – che commercializza i frutti a marchio Gallo, Eccelsa per la produzione premium di varietà rosse e a Marca del distributore – copre tutti i segmenti, dal mainstream all’alta qualità, passando per biologico e residuo zero.

Negli ultimi anni l’Op calabrese ha investito in un percorso di innovazione varietale e i nuovi impianti stanno entrando in piena produzione. “Proprio grazie a questi investimenti – puntualizza Gallo – l’impatto del clima avverso sarà inferiore e stimiamo di avere un 10% in meno dei volumi dell’ultima campagna. Per quanto riguarda i consumi al momento siamo attendisti: in Calabria è già estate, ma al Nord Italia il caldo vero, quello che invoglia all’acquisto di albicocche, deve ancora arrivare. Con la qualità riconosciuta della nostra proposta, però, siamo fiduciosi di trovare una pronta risposta del mercato”.

Op Agricor ha scelto l’inerbimento dei frutteti, con il cotico erboso presente negli spazi tra gli albicocchi, e una gestione agronomica tutta votata alla sostenibilità: non sono utilizzati diserbanti, è applicata la confusione sessuale e sono impiegati insetti utili per il controllo dei parassiti, la frutta segue una crescita e una maturazione naturale. E poi nei frutteti sono presenti arnie con le api, un presidio di biodiversità.

“Per noi il rispetto della natura e dei suoi tempi è il cardine del nostro lavoro – afferma il presidente dell’Op – Questi sono i tempi della qualità: siamo i custodi non i proprietari della natura, non lo dobbiamo mai dimenticare. Ecco perché utilizziamo tecniche agronomiche rigenerative, capaci di promuovere la fecondità dei terreni che coltiviamo. E la sostenibilità per noi ha un ampio spettro, che abbraccia anche i nostri lavoratori e il territorio dove operiamo”.

E’ ai nastri di partenza anche la campagna della gamma premium Eccelsa, con cui vengono commercializzate le migliori albicocche rosse accuratamente selezionate per garantire standard qualitativi elevati. Le prime spedizioni sono in programma proprio in questi giorni.

 

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