SPOLETO (PG) – Istituire la categoria Alta Qualità anche nel segmento dell’olio extravergine di oliva: è il messaggio lanciato da Zefferino Monini, presidente e amministratore delegato di Monini, in occasione della seconda edizione dello Zefferino d’Oro (Frantoio del Poggiolo di Spoleto, 24 e 25 maggio 2024), il primo riconoscimento della qualità della materia prima promosso da una grande impresa olearia in Italia.
L’evento, che ha visto l’ampia partecipazione di produttori provenienti dalle aree più vocate della Penisola, vuole essere, ha spiegato Monini, “un momento di celebrazione della nostra straordinaria filiera, ma anche un’occasione per far conoscere e valorizzare il prodotto italiano di qualità. Il settore, come ben sappiamo, sta affrontando un periodo complesso, anche legato alle conseguenze del cambiamento climatico, ma siamo convinti che proprio nelle difficoltà si nascondano le migliori occasioni. Dobbiamo rafforzare ancora di più la collaborazione tra industria e frantoiani, puntando con forza sulla sostenibilità e sulla straordinaria qualità che è in grado di esprimere la filiera italiana, ma anche offrendo al consumatore gli strumenti per orientarsi nella complessità dell’offerta”.
Da qui la richiesta alle istituzioni di una nuova classificazione che disciplini e riconosca la categoria Alta Qualità nell’olio extravergine di oliva basata su parametri organolettici e analitici più stringenti di quelli attuali.
Solo così sarà possibile garantire la vera qualità del prodotto e, attraverso l’adozione di segni identificativi, come un classico ‘bollino’, renderla immediatamente riconoscibile sugli scaffali.
Perché, come ha ricordato Zefferino Monini, non è solo una questione di gusto: “l’olio extravergine di oliva, quando è buono, esprime cioè quei parametri propri dell’Alta Qualità, è un vero e proprio alimento con un impatto positivo sulla nostra salute. Sono acclarate le proprietà benefiche, salutistiche e nutraceutiche del consumo di un olio extravergine di qualità anche nella prevenzione di malattie come i tumori, come recentemente confermato da una ricerca italiana che abbiamo avuto l’onore di finanziare attraverso Fondazione Veronesi, che sosteniamo da anni”.
Nato da una felice intuizione dell’azienda nel 2023, lo Zefferino d’Oro si propone di valorizzare il lavoro dei frantoiani d’Italia produttori di olio extravergine italiano per i grandi olii Monini. Un riconoscimento alla qualità che prende il nome dal fondatore – Zefferino Monini appunto, nonno dell’attuale dirigenza – di un’impresa che ha fatto della ricerca della qualità e del costante miglioramento il suo tratto distintivo, fin dalle origini.
Un’occasione celebrativa – la prima promossa in Italia da una grande azienda olearia – che rappresenta anche l’ufficializzazione di un percorso intrapreso da un leader di settore a favore di un sistema olivicolo trasparente e garante verso i consumatori, ma anche in grado di ergersi a difesa di chi, come gli olivicoltori e i frantoiani, si trova sempre più spesso schiacciato tra emergenze climatiche e contingenze economiche.
Significativo, infatti, che nonostante la difficile annata olivicola, con raccolti falcidiati in tutta Europa dall’andamento climatico, sia cresciuta in maniera rilevante la partecipazione dei frantoiani da tutta la Penisola, a conferma della rilevanza strategica dell’appuntamento: rispetto allo scorso anno, infatti, è quasi quadruplicata l’adesione, con 140 lotti di olio extravergine 100% italiano proposti in valutazione a fronte delle 46 dell’edizione inaugurale. Oltre la metà dei frantoiani aderenti lavora con Monini da più di 10 anni, la restante percentuale da 15, 20 o addirittura 30 anni.
Allargato anche l’orizzonte del riconoscimento che si rivolge ai frantoiani produttori certificati di olio extravergine di oliva 100% italiano da cui nasce una delle etichette più apprezzate di casa Monini, il GranFruttato: accanto alle categorie Fruttato Intenso, Medio e Leggero, è stata infatti inserita la categoria Biologico.